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Spread sempre più giù, vola l’euro. Le Borse europee, invece, frenano

Il differenziale fra i Btp e i Bund a dieci anni è sceso sotto i 190 pb – Confermato anche il sorpasso sullo spread fra i titoli di Stato tedeschi e quelli spagnoli – L’inflazione dell’area euro resta inchiodata allo 0,8%: il dato rende meno urgente un intervento della Bce – Di riflesso, si apprezza l’euro, oltre 1,38 sul dollaro – Prudenti, invece, le Borse

Spread sempre più giù, vola l’euro. Le Borse europee, invece, frenano

INFLAZIONE STABILE: VOLA L’EURO, BORSE FRENATE
OK AL PIANO DEL BANCO POPOLARE, SPREAD A 187

L’inflazione dell’area euro resta inchiodata allo 0,8%. I mercati si aspettavano un incremento dello 0,7%. Il dato rende meno urgente un intervento della BCE capace di contrastare le spinte deflazionistiche.

Di riflesso si rafforza l’euro a 1,380 sul dollaro, rispetto a 1,371 di ieri, ai massimi del 2014. Si indeboliscono, invece, le Borse.

Debole Piazza Affari. L’indice Ftse Mib perde lo 0,38% a quota 20248.

Peggiora, oltre le attese, la disoccupazione italiana salita a gennaio al 12,9% dal 12,7% di dicembre 2013. L’Istat segnala che siamo sui livelli mai visti da quando esistono queste serie storiche, all’incirca dal 1977.

Nella zona euro, il tasso di disoccupazione si mantiene stabile in gennaio sui livelli di dicembre al 12%.

Perdite analoghe nel resto d’Europa: Londra -0,14%, Parigi -0,57%, Francoforte -0,16%. Pesante Madrid -1,23%.

Lo spread tra il decennale italiano e il pari scadenza tedesco e’ sceso sotto la soglia dei 190 punti base, portandosi a quota 187. In questo momento il BTp a 10 anni spunta un rendimento del 3,48% contro il 4% della Spagna.Confermato quindi il sorpasso sul differenziale Bonos/Bund, che si attesta a 194 punti.

A Piazza Affari sale del 3,15 % il Banco Popolare dopo la presentazione dei dati del 2013 e del piano industriale al 2016. L’istituto prevede di raggiungere un utile netto di 609 milioni nel 2016 e di 787 milioni nel 2018 rispetto alla perdita di 606 milioni del 2013 appesantita da elevate rettifiche su crediti, svalutazioni su attività finanziarie e altri oneri di natura fiscale e legale. Sono in corso contatti per la cessione delle maggioranza di Release, la bad bank nata dalla ristrutturazione di Banca Italease controllata per l’80%, e per la cessione di 1,5 miliardi di sofferenze.

Fra le altre banche, è in rialzo solo la Popolare Milano +1,36%. Scendono Unicredit -1,5%, MontePaschi -0,6%, Intesa -0,6%, Ubi Banca -1,2%. Poco mossi gli assicurativi, tra le società del risparmio gestito sale Azimut+1,3%.

Telecom Italia recupera con un rialzo dello 0,68% dopo il tonfo del 4% di ieri. Il c.d.a della società ha deliberato una serie di riforme da apportare alla governance.

Tonfo di Luxottica -1,72% dopo i conti. Nel settore occhiali in calo anche Safilo-1,7%.

Eni guadagna lo 0,17%: la società ha annunciato di avere concluso con successo la rinegoziazione del contratto di importazione di gas dalla norvegese Stato il con una revisione del prezzo che, secondo indiscrezioni, dovrebbe portare a un miglioramento dell’Ebit di Eni di circa 1 miliardo. Balzo improvviso di Saipem + 2,29%.

Enel perde lo 0,75%, A2A invece è in rialzo dello 0,96%. Citigroup ha alzato a Neutral il giudizio sulle utility europee.

Snam +0,3% dopo la diffusione dei dati del trimestre. Tra gli industriali stabile Finmeccanica +0,07%, StM +0,62%.

Pirelli -0,08% . E’ stata definita la cessione del 100% delle attività steelcord alla belga Bekaert per un valore di 255 milioni di euro.

Fiat -0.9%8 .

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