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Spagna, bilancio 2016: per Bruxelles non rispetta patto di stabilità

La Spagna rischia di non rispettare il patto di stabilità e di crescita per il 2016. E’ la conclusione a cui è arrivata la Commissione europea analizzando il bilancio spagnolo per il 2016. Nel 2015 il deficit pubblico spagnolo scenderà al 4,5% e nel 2016 al 3,5% del pil “non centrando l’obiettivo di correggere il deficit eccessivo nel 2016”

Spagna, bilancio 2016: per Bruxelles non rispetta patto di stabilità

Secondo la Commissione europea, la Spagna è”a rischio di non rispettare il patto di stabilità e di crescita”. Nel 2015 il deficit pubblico spagnolo scenderà al 4,5% e nel 2016 al 3,5% del pil “non centrando l’obiettivo di correggere il deficit eccessivo nel 2016”. È questa la conclusione, non certamente a sorpresa, a cui è arrivata la Commissione Europea analizzando il piano di bilancio 2016.

La Spagna, insieme alla Francia, si trova già dal 2009 sotto procedura per deficit eccessivo. La Commissione  europea si è occupata della finanziaria spagnola perché  entro due settimane il parlamento chiuderà i battenti in vista del voto di dicembre.

Bruxelles “invita le autorità ad attuare strettamente le misure previste nel bilancio 2015 e a prendere le misure necessarie per assicurare che nel 2016 la Spagna rispetti il patto di stabilità”. Il governo spagnolo prevede un calo del deficit al 4,2% quest’anno e al 2,8% l’anno prossimo. Secondo Bruxelles, invece, le stime economiche del governo spagnolo sono corrette per quest’anno, ma per l’anno prossimo “appaiono un pò ottimistiche”.

Pierre Moscovici, responsabile degli affari economici, ha tenuto a indicare che l’opinione della Commissione “è una valutazione fattuale e oggettiva condotta dai servizi in piena indipendenza tenendo conto di tutti i dati dsponibili”. Un settimana fa Moscovici aveva anticipato a Lussemburgo che il giudizio sul progetto di bilancio spagnolo sarebbe stato negativo, nel senso che la Spagna si sarebbe trovata a rischio di non rispettare il Patto di stabilità e di crescita. C’erano state proteste da parte della Spagna, stranamente sostenuta dal ministro delle finanze tedesche Schaeuble. Sta di fatto che mercoledì scorso la Commissione ha rinviato la decision finale poi adottata oggi.

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