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S&P spiega il creditwatch negativo su Generali ma non convince per nulla

L’agenzia standard and Poor’s spiega le ragioni del creditwatch negativo attribuito a Generali sostenendo che si fa sempre così quando una società ha un’esposizione molto elevata verso un Paese – Ma è un criterio molto discutibile e che non convince nessuno – Avere in portafoglio titoli di Stato italiani non può essere considerato un handicap

S&P spiega il creditwatch negativo su Generali ma non convince per nulla

Standard and Poor’s fa chiarezza sulle motivazioni alla base della pubblicazione del criterio “Rating superiore a quello sovrano” a seguito del quale ha posto in Credit Watch negativo il rating su Generali. In una nota, l’agenzia di valutazione del merito di credito spiega che questo criterio viene applicato a livello mondiale a tutte le società che hanno un rating potenzialmente superiore a un Paese verso il quale “hanno un’esposizione rilevante”.

Il Credit Watch negativo di Generali “riflette l’eposizione relativamente più elevata della compagnia rispetto ai concorrenti multiline globali, e in particolare nel volume di asset italiani rispetto al capitale regolamentato”. Il timing, si legge ancora nella nota di S&P, con il quale è stata annunciata la decisione “è del tutto estraneo a qualsiasi evento che possa incidere su un particolare Paese sovrano o non sovrano a cui viene attribuito un rating. Invece, coincide con la pubblicazione dei nuovi criteri per il settore corporate e dopo un periodo di lavoro di oltre sette mesi, compreso quello di consultazione con il mercato”.

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