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Sotheby’s Milano, nuovo appuntamento con l’arte moderna e contemporanea

L’asta primaverile d’Arte Moderna e Contemporanea di Sotheby’s Milano avrà luogo nelle settimane dedicate a MIART e al Salone del Mobile, il 18 e 19 aprile.

Sotheby’s Milano,  nuovo appuntamento con l’arte moderna e contemporanea

Dopo il record londinese registrato dal Boccioni futurista del 1912 (venduto a oltre €10 milioni) a Milano, dello stesso artista, sarà in asta una Testa di bambina del 1911 già proveniente dalla celebre collezione Ruberl di Francoforte, stimata €200.000-300.000.

Tra gli highlights dell’asta, altre dieci opere iconiche provenienti dalla collezione privata del Boccioni, tra cui Bendato di Scarpitta già in mostra a New York da Leo Castelli. Si tratta di un’opera del 1960 che Scarpitta espone alla seconda mostra personale da Castelli a New York, con larghe fasce sovrapposte intrecciate che formano dinamiche linee di forza.

E’ un’opera che traduce nel colore e nella forza della composizione, energia ed equilibrio insieme. L’opera in asta ha una stima in catalogo di €350.000-450.000.
“Con la forza scultorea delle sue fasce cremisi” commentano Beatrice Botta e Marta Giani, responsabili dell’asta “intrise di sabbia e resina, l’opera di Salvatore Scarpitta in asta, fa parte della serie delle pioneristiche Bende alla quale l’artista iniziò a dedicarsi a Roma a partire dal 1957. In una riappropriazione assolutamente innovativa e radicale del medium, la tela stessa diviene soggetto dei suoi lavori”.

Nella raccolta, inoltre, è inclusa una poetica scultura di Melotti (Hotel Dieu, 1967) esposta in occasione della celebre mostra del 1976 “Fausto Melotti” a Parma, Sala della Pilotta, (est. €250.000-350.000); la scultura è datata 1967, l’anno seguente all’apprezzamento della critica per il lavoro presentato alla Biennale di Venezia del 1966. “Hotel Dieu” combina tecnica e mezzi, dal disegno (con i fili) al design (nella tipografia) cosicché sembra quasi riduttivo etichettarla come “scultura”. E’ un’opera, infatti, a metà strada tra i teatrini di Melotti e le composizioni a tableau che attingono ai suoi lavori su grande scala. Fausto Melotti è stato insignito del Leone d’oro in memoriam nel 1986 e ciò segnò l’inizio di un ampio riconoscimento internazionale.

Inoltre, in catalogo, un olio su tela del 1964 di Lucio Fontana – un taglio arancione – est. € 700.000 – 1.000.000. Già proveniente dalla Galleria Notizie di Torino, sul retro reca la scritta che fa riferimento al critico francese Michel Tapié. Fontana e Tapié si incontrarono a Torino durante un evento al Centre of Aesthetic Research, fondato dallo stesso critico. E come ricorda Ezio Gribaudo in American Journey del 1961: “Tapié era un persuasore occulto, un personaggio Nietzschiano, molto affascinante, un grande dandy, aveva il viso d’aquila che mi ricordava il nostro architetto Mollino”. L’amicizia tra Fontana e Tapié diede inizio a una stagione segnata da esposizioni personali fra Torino e Parigi.

Dello stesso artista, è in asta, il quattro tagli rosso del 1967 stimato €1.000.000-1.500.000.(immagine in cover) e il “Concetto Spaziale” oro del 1963-64 (est. €350.000-450.000).
Delle numerose e interessanti ceramiche di Fontana dell’asta – sulla scia del record per “Figura Femminile”, ritratto di Teresita, di Londra (aggiudicato a £ 1,809,000) – citiamo, “Figura femminile seduta”, terracotta smaltata del 1937 stimata €30.000-40.000 (altezza cm 34) che è inclusa nel catalogo milanese; segue la bella terracotta a sviluppo orizzontale del 1956, “Concetto Spaziale”, già proveniente da una collezione privata comasca e valutata €150.000-200.000.

Proviene da un’importante collezione privata italiana la Superficie bianca del 1985 di Enrico Castellani (est. €180.000-250.000) e dalla collezione di Anna Fendi una Superficie argento stimata €300.000-400.000.

Un’altra terracotta smaltata offerta in asta è il “Senza Titolo” stimato (€55.000-70.000) eseguito da Leoncillo nel 1960. Dell’artista ricordiamo il recente world record dello scorso novembre a Milano per la magnifica terracotta policroma “Senza titolo (Donna con bambino)” aggiudicata a €218,750.

L’Arte Povera è rappresentata in questa vendita da un quadro specchiante di Michelangelo Pistoletto datato 1982, “Palloncino giallo con sgabello. L’opera fa parte di quel corpus di serigrafie che meglio esprimono l’evoluzione artistica di Pistoletto, dalla pittura alla fotografia, dal pennello alla tecnica meccanica di produzione di massa.
Con l’ideazione della superficie specchiata Pistoletto ha aperto il quadro allo scorrere del tempo, alla registrazione di tutto ciò che passa e trascorre.
Pistoletto ha aperto una porta-specchio, dove le immagini entrano a far parte della vita così com’è.

Il quadro specchiante del 1982 reca in catalogo una valutazione tra i €400.000 e 600.000.

La vendita di aprile include anche un lavoro di Giulio Paolini (Una Visione, 1973, est. €60.000-80.000) e due arazzi di Boetti del 1988 stimati €280.000-350.000 (ciascuno).

Tra le opere figurative, una piccola natura morta del 1952 “Fiori” di Giorgio Morandi conservata nella stessa collezione dal 1968 (est. €200.000-250.000).
Il tema dei fiori anche se può sembrare meno frequente nell’arte di Morandi, si rivela in realtà come quello più intimo, quasi segreto, della sua intera poetica, e a partire dagli anni Cinquanta i dipinti di fiori diventano più frequenti nell’opera dell’artista.

Segue un olio su tela del 1957 di Renato Guttuso, già proveniente dalla New York Aca Heller Gallery e oggi in collezione privata: “La Discussione”, stimato €100.000-150.000.
Il dipinto in oggetto è in relazione con un’opera assai simile conservata alla Tate Gallery di Londra.
La GAM Torino ha inaugurato di recente un’esposizione dedicata all’artista “Renato Guttuso. L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ‘68”.
Dello stesso artista è presente in asta “Natura morta con candela” del 1947, che reca una stima in catalogo di €60.000-80.000.
Della seconda metà degli anni ’50 due capolavori di Dorazio provenienti da un’importante collezione privata europea, “Un bel niente”, 1958, già esposto nel 1959 a Londra alla New Vision Centre Gallery (est. €100.000-150.000) e “Eastern Spleen”, del 1959, in mostra a Dusserldorf al Kunstverein nel 1961 (est. €120.000-180.000).

Bianco di zinco per Bianco del 1960 di Alberto Burri, già donato nello stesso anno dall’artista al noto storico dell’arte e curatore tedesco Paul Wember (est. €200.000-300.000).

Palazzo Reale di Milano nel 1992 espose “Oltremare”, 1969, una pregevole tela quadrata (cm 120×130) di Afro, che proviene da un’importante collezione privata italiana. La stima riportata in catalogo è di €180.000-250.000.

Tra gli artisti stranieri ricordiamo, “Gris Brun Noir Rouge” di Serge Poliakoff del 1956, (est. €150.000-300.000), “Fines vibrations en blue et noir” di Jesus Rafael Soto del 1974 (est. €180.000-250.000) e la tecnica mista del 1985 di Christo e Jeanne-Claude “The Pont Neuf wrapped (Project for Paris)”, est. €60.000-80.000.

 

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