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Sos Covid, Europa torna in emergenza: la stretta Paese per Paese

L’emergenza Covid torna forte per molti paesi europei. Dalla Russia alla Germania, dall’Austria al Regno Unito si tenta di arginare i contagi con nuove/vecchie misure restrittive. Ecco, Paese per Paese, la situazione epidemiologica e le misure varate dai vari governi

Sos Covid, Europa torna in emergenza: la stretta Paese per Paese

L’Europa torna nell’occhio del ciclone Covid. L’aumento dei contagi, dei decessi, dei posti occupati nelle terapie intensive non lascia dubbi: siamo nel mezzo della quarta ondata. E sempre più Paesi iniziano a imporre nuove restrizioni per arginare la diffusione del virus, tra cui l’obbligo del green pass, senza scartare l’ipotesi di lockdown generali laddove ce ne fosse bisogno. A pagare il prezzo più alto l’est europeo (Russia, Bulgaria e Polonia), dove la campagna vaccinale fatica a ingranare. Anche la Germania lancia l’allarme. L’Italia, per il momento, rimane un’isola “felice” nel bel mezzo di una tempesta anche se l’incidenza dei nuovi casi non è da sottovalutare. Ma la migliore in Europa rimane la Spagna indicata, dal Centro europeo per la prevenzione e la cura delle malattie, a bassissima preoccupazione. Ecco Paese per Paese la situazione Covid-19.

AUSTRIA

Anche se le terapie intensive non hanno ancora raggiunto la soglia critica, il Paese, gioca d’anticipo con maggiori restrizioni per i no vax. Da lunedì 8 novembre solo i vaccinati o le persone guarite dal Covid potranno accedere a ristoranti, hotel, eventi culturali e sportivi, con 25 o più persone. “Nessuno intende dividere la società, ma è nostra responsabilità proteggere le persone”, ha dichiarato il cancelliere Alexander Schallenberg. “La situazione è eccezionale, l’occupazione delle terapie intensive sta aumentando molto più velocemente del previsto”.

Mentre, per il posto di lavoro è ancora prevista la terza opzione legata ad un tampone con esito negativo. La mascherina Ffp2, invece, sarà obbligatoria in tutti i negozi, i musei e le biblioteche. Il green pass sarà valido per 9 mesi: alla scadenza servirà la terza dose di vaccino per mantenere valido il documento. Invece, il vaccino monodose Johnson & Johnson garantisce il green pass solo fino al 3 gennaio 2022.

BELGIO

Anche il Belgio stringe sui no vax. L’’ospedale di Gent non darà più la precedenza ai non vaccinati nelle terapie intensive. “Sono troppi i malati, anche gravi, con altre patologie, che vedono le loro cure rimandate sempre più”, ha spiegato il primario Frank Vermassen. Il ministro della Salute ha incoraggiato la popolazione a prepararsi a lavorare da casa.

GERMANIA

La Germania va verso la terza dose: la “pandemia di non vaccinati è iniziata”. A dare l’allarme il ministro della Salute Jens Spahn. Anche se il 66% della popolazione è vaccinata, preoccupa la fascia di età compresa tra i 18 e i 59 anni. Per arginare diffusione del virus, le autorità stanno pensando di introdurre l’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro seguendo il caso italiano.

Così la patria di Angela Merkel fa dietrofront. “Se la situazione della pandemia negli ospedali peggiora allora sono possibili ulteriori restrizioni per le persone non vaccinate, ha dichiarato la cancelliera. Ciò potrebbe prevedere l’attuazione di un sistema noto come 2G, l’impossibilità per i non vaccinati di entrare nei luoghi pubblici, mentre sotto il 3G è consentito solo con un tampone con esito negativo. Il governo della Turingia ha chiuso le terapie intensive ai non vaccinati. Allo stresso tempo bisogna accelerare con la campagna di vaccinazione e spingere per la terza dose, “dopo sei mesi deve diventare la regola e non l’eccezione”, ha detto Spahn.

DANIMARCA

A Copenhagen, autorità sanitarie chiedono il ripristino del green pass mentre la situazione si complica negli ospedali, dove l’aumento dei ricoveri si aggraverà soprattutto tra dicembre e gennaio, i mesi più freddi. Secondo la sanità danese bisogna reintrodurre criteri selettivi per accedere ai luoghi chiusi. Dopo aver sollevato tutte le restrizioni lo scorso 10 settembre, confidando sulla campagna vaccinale, anche la Danimarca fa marcia indietro.

RUSSIA

Ospedali pieni e una campagna vaccinale zoppicante: la Russia continua a viaggiare al ritmo di oltre 40mila contagi e mille morti al giorno. Record assoluto dall’inizio della crisi pandemica. Il problema principale il flop delle vaccinazioni, solo il 30% della popolazione ha ricevuto due dosi. Secondo i sondaggi, quasi la metà della popolazione non vuole farlo. Restano in vigore il divieto di uscire di casa per gli anziani e l’obbligo per le aziende dell’avere il 30% del personale al lavoro da casa.

POLONIA e BULGARIA

Tra i Paesi classificati dall’Ecdc “ad alta preoccupazione”, ci sono la Polonia e la Bulgaria. Il governo di Varsavia sta considerando diverse misure per ridurre l’intensità della trasmissione del Covid, “ma non prenderemo in considerazione il lockdown”, ha precisato il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki. Anche in Bulgaria è scattato il codice rosso: aumentano i casi e gli sono ospedali pieni, tanto che hanno sospeso gli interventi chirurgici e i ricoveri non urgenti. Tuttavia, il governo esclude la possibilità di introdurre misure restrittive come il green pass, ritenendolo “lesivo per la libertà”. Ma questa linea sta portando il Paese sull’orlo di una crisi sanitaria senza precedenti e con una percentuale di vaccinati al di sotto del 30% le cose non si mettono bene.

FRANCIA

La Francia supera i 10mila nuovi casi al giorno. In allerta anche gli ospedali. Ritorna l’obbligo della mascherina in diverse scuole e nuovi protocolli per la stagione sciistica: mascherina obbligatoria nelle file per gli impianti di risalita e nelle telecabine e green pass solo se l’incidenza dei contagi supererà i 200 casi ogni 100mila abitanti su scala nazionale.

A causa della situazione epidemiologica, il Parlamento di Parigi ha approvato l’estensione dell’uso del green pass fino al 31 luglio 2022, con 118 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto. La disposizione era stata contestata dal Senato, che voleva invece la certificazione verde fino al 28 febbraio. Secondo il governo, il certificato e la campagna vaccinale dovrebbero essere sufficienti per evitare coprifuoco e lockdown.

GRAN BRETAGNA

Decessi e ospedalizzazioni sono in crescita rispetto alla settimana scorsa, rispettivamente del 12,3% e 3,5%, sottolinea il Guardian. Intanto, il Paese si dirige verso la terza dose di vaccino dopo 5 mesi anziché 6. “La solita brutta notizia dalla solita Gran Bretagna che facendo finta che la pandemia sia finita danneggia prima la propria popolazione, peraltro compiacente, e poi il resto del mondo, difficile e preoccupante pensare a qualcosa di ancora più contagioso, di questo passo.”, ha twittato Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza.

GRECIA

Nuove misure per i non vaccinati anche in Grecia. Già scattato l’obbligo di esibire un test rapido o pcr negativo per entrare in banche, uffici pubblici, luoghi di intrattenimento, negozi e parrucchieri, esclusi quelli di prima necessità (alimentari, farmacie) e luoghi di culto. Tutti i lavoratori non vaccinati dovranno sostenere due tamponi a settimana.

ITALIA

Lo spauracchio della zona gialla si affaccia di nuovo sulle regioni. Tutto il Paese è ancora in zona bianca, ma l’indice Rt torna sopra quota 1 e desta preoccupazione anche l’occupazione dei posti in terapia intensiva e in area medica. Occhi puntati soprattutto sulla Provincia di Bolzano e il Friuli Venezia Giulia che sconta gli assembramenti delle proteste triestine degli utlimi giorni contro l’obbligo di Green Pass sul lavoro da parte soprattutto dei no vax.

Nonostante i contagi continuino a crescere, i decessi restano abbastanza stabili grazie alta copertura vaccinale e, per quanto criticato, l’obbligo di esibire il green pass anche a lavoro.

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