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Società partecipate: ok fatturato e utili, Enel regina di Borsa

Un rapporto del centro studi Comar analizza la performance delle 32 aziende controllate dallo Stato (di cui 11 quotate) nel triennio 2017-2019: più investimenti e occupati, ma anche più debiti. Enel vale il 14% della capitalizzazione complessiva di Piazza Affari.

Società partecipate: ok fatturato e utili, Enel regina di Borsa

Continuano a macinare fatturato e utili le aziende controllate dallo Stato (o direttamente dal Mef o tramite Cdp), anche se molte di loro sono sempre più indebitate. E’ quanto emerge dal rapporto “Le partecipazioni dello Stato. Analisi dei bilanci di società industriali e di servizi”, realizzato dal centro studi Comar e che confronta i dati del 2019 con quelli del 2017. Ne viene fuori intanto che, come noto, lo Stato è sempre più presente soprattutto nelle aziende più grandi, quelle che saranno chiamate a svolgere un ruolo fondamentale nella ripresa economica: sulle prime dieci aziende per fatturato in Italia, cinque (di cui tutte le prime tre) sono a controllo pubblico. Non solo: considerando tutte le imprese con più di 250 addetti, le 32 partecipate valgono quasi un quarto dei ricavi totali e il 10% degli occupati.

Guardando alle performance di queste 32 società (di cui 11 quotate in Borsa: Enav, Enel, Eni, Leonardo, Fincantieri, Snam, Terna, Italgas, Poste, Saipem, Stm) nel triennio 2017-2019, il loro fatturato è salito del 6% a 241,4 miliardi di euro (rallentando però nell’anno solare 2019, già prima del Covid); gli utili sono balzati del 24% a sfiorare i 27 miliardi; gli investimenti sono ormai vicini ai 35 miliardi, con oltre 470.000 dipendenti (13.000 in più dal 2017 al 2019). La nota negativa come detto è quella dell’indebitamento finanziario, esploso del 20% a 156 miliardi complessivi, rispetto ai 130 del 2017. A far la parte del leone, anche e soprattutto in Borsa, è l’energia. Intanto, oltre i tre quarti dei ricavi (il 77%) è realizzato in quel settore, e poi spicca la performance di Enel a Piazza Affari: da solo, il gruppo guidato da Francesco Starace vale il 14% della capitalizzazione complessiva della Borsa.

Questo significa che Enel da sola vale la metà della capitalizzazione delle società partecipate, che insieme rappresentano il 28% del valore del listino, con 168,4 miliardi (85 miliardi della sola Enel): nel dettaglio, in ordine alfabetico, Enav vale lo 0,3%, Eni il 5%, Fincantieri lo 0,18%, Italgas lo 0,73%, Leonardo lo 0,58%, Poste Italiane l’1,87%, Saipem lo 0,3%, Snam il 2,65% e Terna il 2,11% (Stmicroelectronics è quotata anche all’estero e dunque non viene conteggiata). Da notare che per 3 di queste aziende la partecipazione dello Stato è superiore al 50% (Enav 53%, Fincantieri 71%, Poste 64%), mentre proprio Enel ha la quota pubblica più bassa, il 23%, mentre il 60% è rappresentato dai fondi e un buon 16% dai piccoli risparmiatori. Lo studio di Comar riconosce infine dei “premi”: in base al rapporto margine operativo netto/fatturato, la migliore è Snam; in base al rapporto fatturato per dipendente spiccano Gse ed Eni; in base al miglior rapporto debiti su fatturato la più virtuosa è Sport e Salute.

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