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Settore elettrico, ecco il “contratto della transizione energetica”

Il contratto dei 50mila dipendenti del settore elettrico, scaduto un anno fa, è stato rinnovato: più soldi, più formazione e più sicurezza – Soddisfatti i sindacati, le aziende parlano di “.cambiamento epocale rispetto alla storia del contratto elettrico”

Settore elettrico, ecco il “contratto della transizione energetica”

La transizione energetica è un obiettivo importante, e ne beneficeranno anche i lavoratori. In Italia infatti sono circa 50mila gli addetti del settore elettrico e il loro contratto collettivo, scaduto a dicembre 2018, è stato appena rinnovato con un importante riconoscimento del ruolo che questi dipendenti svolgeranno nei prossimi anni, quando il Paese adeguerà le proprie risorse, le proprie infrastrutture e i propri servizi al Green New Deal: l’aumento complessivo nel triennio 2019-2021 sarà di 124 euro, comunicano i sindacati di categoria (Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil), di cui 104 euro sui minimi contrattuali (distribuito in 3 tranche: 39 euro dal 1° novembre 2019; 35 euro dal 1° settembre 2020; 30 euro dal 1° giugno 2021, con un una tantum da 100 euro il prossimo 1° novembre),15 euro sul premio di produttività e 5 euro sul “welfare contrattuale”.

“Questo contratto – ha commentato Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil – avrà incrementi economici importanti e largamente superiori all’inflazione, i cui scostamenti non avranno incidenza sui minimi salariali. Un contratto che offre tutti gli strumenti per gestire la complicata fase della transizione energetica e che dà risposte ai giovani lavoratori del settore elettrico riguardo al loro futuro”.

Soddisfatto anche il mondo aziendale, che attraverso un comunicato stampa congiunto di Elettricità Futura, Utilitalia ed Energia Libera parla esplicitamente della nascita del “contratto della transizione energetica” e di “cambiamento epocale rispetto alla storia del contratto elettrico  che fino a oggi era rimasto ancorato a logiche del passato”. “Un contratto – recita la nota – frutto di un dialogo e confronto tra le parti per cogliere al meglio i benefici della transizione energetica in un’ottica di digitalizzazione, flessibilità e responsabilizzazione delle imprese e del lavoratore.

“Abbiamo inserito nel contratto alcuni elementi fortemente innovativi, guardando al futuro del settore elettrico – commenta Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura – La transizione energetica rappresenta un’opportunità per le imprese e per tutti i colleghi che operano nel settore: per questa ragione è stato fondamentale concentrare l’attenzione su formazione, sui processi digitali e sulle nuove modalità di lavoro. Siamo particolarmente soddisfatti del lavoro di modernizzazione della disciplina contrattuale che abbiamo avviato insieme alle organizzazioni sindacali, nell’ottica di renderla sempre più coerente con quanto richiesto a tutti noi dalla straordinaria sfida della decarbonizzazione del settore energetico italiano”.

Oltre all’aumento in busta paga, l’accordo prevede l’ampliamento dell’ambito di applicazione della disciplina contrattuale alle nuove attività dell’efficienza energetica e dei servizi commerciali di assistenza ed alla specificità della generazione da fonti rinnovabili di piccola dimensione, per le quali le parti si sono impegnate alla definizione di apposite aree contrattuali specifiche, in un’ottica di competitività e sostenibilità.

Un’importanza strategica è stata inoltre posta alla valorizzazione professionale delle risorse umane, garantendo il diritto alla formazione continua. Infine, è stato consolidato il comune impegno sui temi della sicurezza sui luoghi di lavoro, con il potenziamento delle fasi di consultazione e formazione specifica ed il rafforzamento di ruolo e compiti attribuiti all’Organismo Bilaterale di settore al fine di accrescere la cultura della sicurezza e adeguarla ai cambiamenti tecnologici. 

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