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Seat Pagine Gialle: nulla di fatto nel Cda sulla ristrutturazione, tutto rimandato al 30 gennaio

Fumata nera nel Consiglio d’amministrazione sul riassetto del gruppo torinese, decisione rinviata al 30 gennaio – Senza l’accordo via alla procedura fallimentare

Seat Pagine Gialle: nulla di fatto nel Cda sulla ristrutturazione, tutto rimandato al 30 gennaio

Si è chiusa a Milano la riunione del Consiglio d’amministrazione di Seat pagine gialle, incontro che si preannunciava decisivo per il riassetto finanziario del gruppo torinese, ma che si è concluso, invece, con un sostanziale nulla di fatto. Sono stati fatti alcuni passi avanti, ma mancavano i numeri per raggiungere un accordo definitivo di ristrutturazione e la decisione definitiva è stato rinviata a fine mese, al 30 di gennaio, data ultima (l’impegno dei creditori a non far scattare il default scade il 31 gennaio) per arrivare ad un’intesa.

La telenovela del gruppo torinese, gravato da un indebitamento di 2,7 miliardi di euro (così ripartito:  600 milioni verso le banche portatrici di crediti senior, per 750 milioni circa verso i Senior secured bondholders e per 1,3 miliardi verso gli obbligazionisti Lighthouse) si trascina dallo scorso novembre, da quando cioè il Cda dell’azienda rifiutò di pagare i 52 milioni di interessi del bond Lighthouse (e allo stesso tempo scelse di non portare i libri in tribunale, fiduciosa su un accordo in divenire) e si è arricchita in queste ultime fasi di nuovi protgonisti sulla scena, visto che anche i detentori del Senior secured bond da 700 milioni hanno chiesto ed ottenuto proprio quest’oggi di sedersi al tavolo delle trattative.

L’accordo per l’intesa consensuale sulla ristrutturazione della società richiederà l’ok del 100% dei creditori senior, del 75% dei bondholders Lighthouse, del 75% degli Ssb e del 51% degli azionisti. Se non si riuscirà a giungere ad una risoluzione condivisa, l’unica strada percorribile per la società rimarrebbe quella che porta alla legge Marzano.

 

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