Il Governo della Repubblica di San Marino ha sfiduciato il Dg della Banca Centrale, Lorenzo Savorelli. A chiedere la sfiducia sono stati i membri del Comitato per il Credito ed il Risparmio (Ccr).
Nel mirino c’è la linea assunta dalla Banca Centrale nella gestione della crisi del settore creditizio e, in particolare, della Casasa di Risparmio. Lo scontro fra il Governo ed il direttore generale è esploso nella mattina del 30 agosto, quando Savorelli ha presentato la relazione sulla situazione della Cassa di RIsparmio al Ccr.
La relazione puntava il dito sulle responsabilità degli amministratori, fra i quali l’ex vice direttore vicario Vladimiro Renzi, padre del ministro degli esteri di San Marino. All’interno della relazione inoltre, veniva anticipata la notizia di una richiesta di approfondimento da parte del Fondo Monetario Internazionale.
Nonostante la maggioranza che guida il Titano abbia fino ad oggi appoggiato la linea di trasparenza e di accordo con le istituzioni finanziarie internazionali sostenuta dalla Banca Centrale, la decisione di sfiduciare Savorelli è arrivata all’unanimità. “Nel corso della riunione il Comitato per il credito e il risparmio, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali- riferisce infatti in una nota l’organismo presieduto dal segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli- dopo attenta discussione e valutazione, ha ritenuto di non poter considerare oggi esistente quel necessario e inabdicabile rapporto di fiducia che caratterizza la permanenza in servizio del Direttore Generale”.
Aveva fatto scalpore il dito medio mostrato alla stampa da Savorelli durante il Meeting di Rimini.