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Sale il Bund, lo spread sfida il muro dei 230 punti. Ma Piazza Affari apre male

Il decennale tedesco è cresciuto venerdì di 7 punti base al 2,83%: nella settimana l’incremento è stato di 25 punti base, portando il differenziale col Btp quasi sotto la soglia dei 230 – Export da record per il Giappone: +12% – Usa, il 19 settembre si concluderà il meeting mensile della Fed che potrebbe dare il via ai tagli – Torna a crescere l’oro.

Sale il Bund, lo spread sfida il muro dei 230 punti. Ma Piazza Affari apre male

L’EXPORT RECORD +12% SPINGE TOKYO. LO SPREAD SFIDA LA BARRIERA DEI 230 pb

Mai così brillante l’export giapponese +12,2% dal luglio del 2010. Sale anche l’import +19,6%, causa l’alto livello dei prezzi petrolieri, ma la notizia non turba l’ottimismo della Borsa di Tokyo: +0,30% circa. Anche i futures sullo S&P, in lieve ascesa, lasciano prevedere un avvio di settimana positivo, nonostante le tensioni sui tassi.

La settimana scorsa a Wall Street lo Standard & Poor’s 500 è arretrato del 2,1%, la maggior discesa dal 21 giugno. E’ andata peggio al Dow Jones -2,2% (peggior discesa dal giugno 2012). In particolare, venerdì scorso i tre listini maggiori di New York hanno registato perdite tra l’1,4 e l’1,7%.

Copione diverso in Europa. L’indice  FTSE Eurofirst 300 ha messo a segno un rialzo del 10 per cento dall’inizio di luglio, contro il 5 per cento dello Standard & Poor’s a New York. La corsa è guidata da Milano e Madrid: l’este, per ora, ha portato in dono un rialzo superiore al 16 per cento. Nelle quattro sedute della settimana di Ferragosto, l’indice FtseMib è salito del 2,8% portando la performance da inizio anno a +8,6%.

TASSI/1. MANCA UN MESE AL TAPERING

Intanto sono saliti ancora i rendimenti dei Bond. Il  decennale è cresciuto venerdì  di 7 punti base al 2,83 per cento. Nella settimana l’incremento è stato di 25 punti base. In particolare, impressiona l’andamento del T- 30.  Il trentennale è cresciuto di 21 punti al 3,85%: da maggio il rialzo è di un punto percentuale.

A questo punto la domanda d’obbligo è: il Toro che nuota a Wall Street dal 2009 (rialzo del 150%) saprà stare a galla tra le onde al rialzo dei tassi? E’ la domanda che tiene banco nella Bora Usa, ormai rassegnata al tapering, cioè il taglio degli acquisti della banca centrale che potrebbe scattare tra un mese esatto: il 19 settembre, si concluderà infatti il meeting mensile della Fed che potrebbe dare il via ai tagli.

Nel frattempo, Ben Bernanke tace.  Da anni il meeting di Jackson Hole, Wyoming, organizzato dalla Fed di Kansas City segna l’appuntamento più atteso per capire le intenzioni dei banchieri centrali, a partire dalla Federal Reserve e della Bce. Ma stavolta, al meeting che si terrà giovedì e venerdì prossimo, non è per ora previsto l’intervento di Ben Bernanke.

Se confermata, l’assenza dei vertici della Fed, apparirà agli occhi dei mercati  un’ulteriore conferma del tapering. Il giorno prima, intanto, saranno pubblicate le minute dell’ultima riunione del Fomc di metà luglio.

TASSI 2. SALE IL BUND, CALA LO SPREAD

Intanto l’Europa si domanda: dove si fermerà il rialzo del rendimento. Sale sotto la spinta della ripresa economica tedesca il rendimento dei  Bund tedeschi ) Il decennale si è spinto venerdì a quota 1,87% (21 punti base in più)  massimo dal dicembre 2012 sull’onda dei dati positivi sulla fiducia e sulla crescita del pil.  Il trnd sembra destinato a durare: diversi uffici studi (tra cui Mizuho) danno per probabile un rendimento attorno al 2,50 % a fine 2014.

Il fenomeno ha reso possibile una sensibile riduzione degli sread all’interno dell’area euro: la forbice  Btp/Bund è scesa sotto i 240 pb, mentre quella Spagna/Germania è calata per la prima volta negli ultimi due anni sotto quota 250. Da rilevare che, nell’arco dell’ultima settimana. Il rendimento del Btp è rimasto invariato al 4,18%, più alti  dei minimi segnati a inizio maggio al 3,84% per il decennale e al 2,94% per i sei anni.

TASSI 3. TORNA A LUCCICARE L’ORO

Anche l’oro è in attesa di conferme, dopo una settimana brillante: Le quotazioni sono salite del 4,5% a quota 1371. Il rally è proseguito stamane a Tokyo (+0,71%). La maggioranza degli esperti del panel di Bloomberg (13 contro 5 più 4 neutrali)scommettono che il rally è desinato a proseguire fino a quota 1,450 dllari.

L’ascesa del metallo giallo colpisce perché avviene dopo le massicce vendite degli hedge, a  partire da quello di John Paulson. Ma gli acquisti arrivano dai Paesi Emergenti in particolare dalla Turchia, India e Cina. Contribuisce al trend sia l’aumento dell’inflazione che la discesa delle Borse locali ( e la crisi della rupia).

BANCHE SUPERSTAR IN PIAZZA AFFARI

Il calo dello spread ha dato vigore alla Borsa italiana, grazie soprattutto  ai titoli bancari che hanno messo a segno un progresso del 27% da metà luglio, trainando al rialzo tutta  Piazza Affari +13,3%. In settimana la banca migliore è stata  Intesa, salita del 6,4%, seguita a distanza da Unicredit  che ha guadagnato  l’1,7%, MontePaschi  +1,6%. Forte rialzo anche della Popolare di Milano  +3,5%, accompagnata dalle altre popolari come Ubi  +2,4% e Pop.Emilia  +2,3%. Mediobanca ha messo a segno un progresso del 2,8%.

MILANO, PUNTARE SULL’EXPORT

Nelle  quattro sedute della settimana di Ferragosto, l’indice FtseMib è salito del 2,8% portando la performance da inizio anno a +8,6%. Ma, al di là dello spread, il rally ha basi solide? Oppure sparirà con l’autunno?

1) L’economia reale  per ora non ha invertito il trend negativo, ma se non altro sta frenando la caduta. Dopo il -0,6% nel primo trimestre dell’anno, il pil italiano nel secondo trimestre ha registrato un calo dello 0,2%.

2) A prima vista, al giro di boa di metà anno, impressiona il tracollo dei profitti delle società industriali. da 11,1 a 4,6 miliardi per le società industriali. In realtà il dato è però fortemente condizionato dal calo di Eni (da 3,8 a 1,8 miliardi) e dai risultati di Telecom, passata da un utile di 1,4 miliardi ad un sotto di 1,3 miliardi.  Non mancano, soprattutto tra le società che esportano, le occasioni in grado di sfruttare l’accelerazione del pil di qui a fine anno. Sotto tiro Italcementi, fortemente radicata in Egitto, paese dove realizza oltre il 20% dell’Ebitda, è scesa del 4,3%.

Tra i titoli industriali riflettori accesi, a pochi giorni dalla quotazione a Wall Street come Cnh Industrial, su  Fiat Industrial, il più brillante con un rialzo dell’1,9% favorito dalla promozione di un broker americano. Settimana calda per il settore tlc in Europa, in attesa delle prossime mosse di Carlos Slim su Kpn: Telecom Italia +1,8% venerdì.

In attesa di conferme il lusso. Venerdì, dopo una settimana di record, il settore ha frenato: Tod’s ha perso il 2,4%, Ferragamo  è scesa dello 0,9%, Luxottica -0,1%. Brunello Cucinelli, matricola eccellente, cala dell’1,8%.

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