Condividi

Sala: mister Olimpiadi pensa a un futuro da leader nazionale?

Il sindaco di Milano, reduce dall’assegnazione dei Giochi invernali insieme a Cortina, lancia in un’intervista a L’Espresso l’ipotesi di un nuovo partito del centro-sinistra.

Sala: mister Olimpiadi pensa a un futuro da leader nazionale?

“Mi piacerebbe ma non posso”, dice in un’intervista a L’Espresso che uscirà domenica. Beppe Sala, sindaco di Milano, mister Expo e ora anche mister Giochi Olimpici, lancia l’idea di un nuovo partito nel centro-sinistra (“Il Pd non basta più: è vecchio e litigioso”) e nemmeno troppo velatamente non esclude, in futuro, una sua candidatura come leader nazionale. Del resto, l’ex manager è più che mai in rampa di lancio: dopo il trionfo dell’Expo 2015 (e la risoluzione dei guai giudiziari annessi), che ha cambiato volto a Milano, Sala è riuscito a farsi eleggere sindaco, facendo del capoluogo lombardo l’unica grande città rimasta in mano al Pd, e ora si è portato anche a casa – insieme a Coni, Governo, Regione Lombardia e Regione Veneto – un altro grande evento. Le Olimpiadi del 2026 a Milano-Cortina si svolgeranno a mandato da sindaco già terminato, ma l’onda lunga di questo successo potrebbe valere a Sala la riconferma, o addirittura qualcosa di più grande.

In un quadro politico dove il centro-sinistra fatica a trovare il bandolo della matassa in mezzo alla tempesta nazional-sovranista, probabilmente il primo cittadino di Milano è una delle poche figure alle quali si possano attribuire operazioni di successo ben definite e riconosciute. Operazioni, quelle di Expo (che Sala ha gestito) e delle Olimpiadi (che Sala ha vinto e co-gestirà), che non solo hanno prodotto e produrranno benefici economici e d’immagine, ma che restano facilmente impresse nell’immaginario popolare, in chiave elettorale. Il successo di Sala attraversa tutto il Paese, da Nord a Sud. Se infatti per portare a casa i Giochi invernali del 2026 è stata decisiva l’alleanza col Nord e la Lega (nelle figure dei governatori Fontana e Zaia e anche del sottosegretario Giorgetti), è anche vero che Sala sarebbe stato pronto a organizzarli pure con la Torino della pentasellata Appendino (con la quale ha fissato un incontro a metà luglio per ipotizzare una collaborazione su Olimpiadi e Atp Finals di tennis) e che importante è stata anche l’intesa con Roma e il Coni di Giovanni Malagò.

Bipartisan e anche meridionalista. L’asse di Sala ha in realtà spostato il suo baricentro verso Sud, attraverso un legame sempre più stretto con tre assi del Mezzogiorno: quest’anno c’è stata un’inattesa collaborazione con il sindaco di Napoli Luigi De Magistris sul tema della cultura e dell’integrazione, innescata dallo spiacevole episodio di razzismo durante un Inter-Napoli a San Siro ai danni del calciatore azzurro Koulibaly, al quale il sindaco di Milano (interista) aveva immediatamente espresso solidarietà. Inoltre, come testimoniano le attività di alcuni membri del suo staff, sembra che Sala vada d’accordo anche con il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e soprattutto con il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. L’ascesa di Sala come possibile leader nazionale ha questo imprinting: dialogo con tutti, ad incominciare dal mondo delle imprese.

Commenta