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Saccomanni: no improvvisazioni su esodati e Cig

Secondo il ministro dell’Economia, “le previsioni di finanza pubblica per il 2013 e per il 2014 sono tali da consentire all’Unione europea di chiudere nelle prossime settimane la procedura di disavanzo eccessivo” e questo “darebbe un contributo importante alla riduzione dello spread tra i nostri titoli e i titoli tedeschi”.

Saccomanni: no improvvisazioni su esodati e Cig

I problemi relativi agli “esodati e alla Cig sono nella lista di priorità, ma devono essere affrontati con attenzione. Non è possibile affrontarli con interventi improvvisati”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, intervenendo oggi alla presentazione del rapporto Ocse sull’economia italiana. Sue queste due questioni, “i numeri sono stati fin qui incerti, per questo ho avviato un approfondimento forte”, ha precisato poi il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini.

“Siamo orientati ad un rilancio della crescita economica e sostenibile e proseguiamo con fermezza sulla strada delle riforme strutturali già iniziate – ha aggiunto Saccomanni –. Con la crescita si riduce l’onere del debito. Bisogna rafforzare la produttività e la competitività dell’economia italiana. Il governo intende proseguire in una strategia orientata alla crescita, coniugando le politiche europee di stabilità con azioni decise per la ripresa dell’attività e dell’occupazione”.

Quanto ai conti pubblici, secondo Saccomanni “i risultati ottenuti nel 2012 e le previsioni di finanza pubblica per il 2013 e per il 2014 sono tali da consentire all’Unione europea di chiudere nelle prossime settimane la procedura di disavanzo eccessivo. Questo potrà avvenire entro fine maggio, al massimo ai primi di giugno”. 

E l’uscita dell’Italia dalla procedura per deficit eccessivo “è importante per il nostro Paese e cruciale per il giudizio delle agenzie di rating – ha sottolineato ancora Saccomanni –. Darebbe un contributo importante alla riduzione dello spread tra i nostri titoli e i titoli tedeschi. Sul costo del credito all’economia e con l’attenuazione della stretta creditizia. Dunque, si tratta di un percorso molto importante al quale dobbiamo rimanere ancorati. L’uscita dalla procedura di deficit eccessivo ci permetterebbe di allentare altri vincoli del Patto di stabilità interno per il cofinanziamento nazionale dei fondi Ue nel periodo 2013-2015 pari a 12 miliardi”. 

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