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Russia, Putin congela 45 banche estere: nell’elenco ci sono anche Unicredit e Intesa Sanpaolo

Il Cremlino ha vietato le transazioni in azioni o capitale sociale di 45 banche o unità bancarie, tutte possedute da parti di Paesi che la Russia definisce “ostili” o possedute da capitali stranieri

Russia, Putin congela 45 banche estere: nell’elenco ci sono anche Unicredit e Intesa Sanpaolo

La Russia impone il divieto di negoziazione dei capitali di 45 banche di proprietà estera. Mentre continua la guerra sul campo, il Cremlino conferma la dura linea sulle banche straniere. Dopo il decreto che in agosto preannunciava un divieto temporaneo delle cessioni di asset finanziari occidentali, nei giorni scorsi Mosca ha pubblicato la lista dei 45 istituti coinvolti nel provvedimento. Oltre a gruppi nord europei come Bnp Paribas, Deutsche Bank, Credit Agricole e Credit Suisse, l’elenco disponibile sul sito del governo comprende le attività russe delle italiane Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Decreto agosto: Putin blocca la vendita degli asset stranieri

L’elenco arriva dopo che il 5 agosto il presidente russo Vladimir Putin ha emesso un ordine che vieta la compravendita di partecipazioni di entità operanti nei settori energetico e finanziario di proprietà di soggetti di Paesi “ostili”, a meno che non venga concessa un’approvazione speciale.

Dall’inizio del conflitto, i Paesi occidentali e i loro alleati hanno imposto restrizioni finanziarie alla Russia. Mosca ha risposto ostacolando le imprese occidentali e i loro alleati che lasciano la Russia e, in alcuni casi, sequestrando i loro beni.

Non a caso quasi tutti gli istituti stranieri presenti in Russia per ora hanno continuato ad operare nel paese. L’unica eccezione è la banca francese Société Générale che, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ha venduto l’intera quota in Rosbank e delle filiali assicurative a Interros Capital, incassando una perdita di oltre tre miliardi, ma ha permesso il deconsolidamento di 15 miliardi di crediti. Il gruppo SocGen era infatti uno dei più esposti in Europa al rischio Russia.

Tra i gruppi coinvolti anche Intesa e Unicredit

Pubblicato il 26 ottobre, l’elenco delle 45 banche comprende le attività di Goldman Sachs, JP Morgan, American Express Bank, HSBC, Citibank, Ubs, Natixis, First Investment Bank, Ing, Raiffeisenbank, Sumitomo Mitsui, Toyota Bank, Mercedes-Benz Bank, BMW Bank, Volkswagen Bank e PayPal.

Citi, la più grande banca di Wall Street presente in Russia con un’esposizione di 8 miliardi di dollari, ha in programma la chiusura di quasi tutti i servizi bancari istituzionali, poiché non è in grado di vendere l’attività a causa delle recenti leggi sulle sanzioni.

Cosa succederà adesso?

Le banche occidentali per uscire dalla Russia avranno bisogno di un permesso speciale del governo. Ciò vuol dire che l’ultima parola spetterà a Putin. Inoltre, il decreto ha come termine il 31 dicembre, ma potrebbe essere sempre prorogato. Il documento infatti spiegava che “Il termine di validità delle restrizioni stabilite dal presente decreto può essere ripetutamente prorogato dal Presidente della Federazione Russa”.

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