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Robot in cardiochirurgia ma non nei conti correnti bancari: le sorprese di un report di HSBC

INDAGINE HSBC – La tecnofobia è ancora forte in larghi strati della popolazione che non si fidano delle tecnologie innovative che non riescono a capire fino in fondo e a padroneggiare – Molti si affidano ancora a password di accesso e di sicurezza ormai obsolete

Robot in cardiochirurgia ma non nei conti correnti bancari: le sorprese di un report di HSBC

La mancanza di comprensione e di fiducia rappresenta un ostacolo per l’adozione su larga scala di servizi innovativi che renderebbero più semplice e più sicura la vita di tutti i giorni di milioni di persone. Il report di Hsbc “Trust in Technology”, evidenzia come alcuni tipi di tecnologie, quali il riconoscimento dell’impronta digitale, quello vocale o i robo-advice, abbiano un enorme potenziale di utilizzo nel settore bancario per quanto riguarda la sicurezza dei pagamenti via smartphone e per i consigli di investimento. Ad ogni modo, milioni di persone non si fidano di queste tecnologie in quanto hanno difficoltà a comprenderle, nonostante i grossi vantaggi che potrebbero trarre dal loro utilizzo.

Lo studio condotto su oltre 12.000 persone in 11 Paesi rivela che quattro persone su cinque (80%) ritengono che la tecnologia serva a rendere le loro vite più semplici ma meno della metà degli intervistati (46%) ha più fiducia nel riconoscimento delle impronte digitali come sistema di sicurezza rispetto alle password, nonostante sia ben noto il fatto che la lettura dell’impronta sia almeno cinque volte più sicura e più comoda rispetto alla password tradizionale.

L’84% degli intervistati afferma di volere condividere i propri dati personali con i propri istituti di credito solo se questo è necessario per ottenere un servizio migliore, sottolineando però la necessità di informare i clienti in merito ai benefici specifici delle nuove tecnologie.

Inoltre, dai dati è emerso che, per gli intervistati, non solo è importante che le banche forniscano una protezione delle loro finanze, ma è necessario che queste siano in grado di offrire anche una protezione dei loro dati personali.

Ad ogni modo, le persone si fidano di più delle password per potersi identificare (70%), rispetto al riconoscimento dell’impronta digitale, usato da un quinto del campione (21%) e al riconoscimento vocale (6%), nonostante i vantaggi che questi hanno in termini di sicurezza.

Le persone si fidino di più di un robot per un’operazione cardiochirurgica (14%) rispetto alla percentuale che emerge quando si tratta di fare affidamento su un robot per l’apertura di un conto corrente bancario (7%). Solo l’11% degli intervistati avrebbe fiducia in qualsiasi tipo di robot, compresi i chatbot, per aprire conto bancario o per la consulenza sui mutui, nonostante l’enorme capacità delle macchine di analizzare grandi quantità di dati per riuscire a identificare la migliore soluzione.

Contrariamente a quanto emerso dalla ricerca, gli uomini (45% contro il 38%) ritengono di essere i primi ad utilizzare le nuove tecnologie ma in realtà ne fanno un uso inferiore rispetto alle donne.

Mentre gli uomini sono i maggiori utilizzatori di PC e laptop, fax, cercapersone e linee telefoniche fisse, le donne usano maggiormente tecnologie indossabili, app e tablet rispetto agli uomini. Inoltre mentre c’è un certo ottimismo in merito alla natura progressiva delle tecnologie, la stragrande maggioranza delle persone non ne ha mai sentito parlare e anche se ne ha sentito parlare, non riesce comunque a spiegare di cosa si tratta.

Le tecnologie meno comprese sono:
1. Blockchain (80%)
2. Robo-adviser (69%)
3. Applicazioni finanziarie integrate sui social media, come ad esempio WeChat o Facebook (60%)

Quasi una persona su quattro (24%) non ha mai sentito parlare o non sa cosa sia una tecnologia che si attiva tramite la voce, nonostante questa sia ampiamente disponibile sulla maggior parte degli smartphone.

Di conseguenza, i dati sottolineano come si faccia maggior affidamento sui metodi già affermati di gestione del denaro attraverso l’utilizzo dei canali tradizionali come:

1. Servizi bancari online tramite il sito web dell’istituto di credito (67%)
2. Bancomat (55%)
3. Visite in filiale (41%)

“La tecnologia digitale si sta evolvendo rapidamente e adesso i clienti possono svolgere le operazioni bancarie con più facilità e velocità, nel modo più sicuro possibile.

“Nonostante le persone affermino di dare un enorme valore alla sicurezza dei propri dati personali, allo stesso tempo non hanno ancora capito che l’adozione di nuove tecnologie può aiutare loro a proteggere le informazioni personali. Il nostro report sottolinea che in molti casi manca proprio la comprensione delle nuove tecnologie e quindi le persone non sono in grado di riporvi fiducia”, ha affermato John Flint, Global Chief Executive of Retail Banking and Wealth Management di Hsbc.

Secondo lo studio, per instaurare la fiducia e per accelerare l’utilizzo delle nuove tecnologie è essenziale aumentare la conoscenza e la comprensione delle stesse, creare una certa prevedibilità e rassicurare gli utenti sul grado di sicurezza.

Il report ha evidenziato che attraverso una semplice spiegazione del funzionamento del dispositivo per il riconoscimento vocale, “la fiducia nella biometria” è salita dal 45% al 51%.

La fiducia nella tecnologia non solo cambia in base al sesso, all’età e alla posizione geografica ma, con sorprendenti risultati, anche in base all’utilizzo.

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