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Riforma tasse automobilistiche: incentivi, riduzione pressione tributaria, aiuti mercato dell’auto

Riduzione dell’impatto ambientale, dei veicoli più inquinanti con incentivi alla sostituzione con modelli più moderni; sostegno al mercato dell’auto nell’attuale congiuntura negativa; riduzione della complessiva pressione tributaria. Sono questi gli obiettivi della riforma delle tasse automobilistiche al vaglio della commissione Finanze della Camera.

Riforma tasse automobilistiche: incentivi, riduzione pressione tributaria, aiuti mercato dell’auto

Gli Obiettivi della riforma delle tasse automobilistiche al vaglio della commissione Finanze della Camera saranno principalemnte tre. Ridurre l’impatto ambientale dei veicoli a motore attraverso incentivi alla sostituzione del parco auto nazionale con veicoli più moderni, più sicuri e meno inquinanti; sostenere il mercato dell’auto nell’attuale drammatica fase congiunturale; ridurre la pressione tributaria complessiva.

Per arrivare a questi traguardi, la proposta di legge all’esame della commissione Finanze di Montecitorio agisce su tre fronti.

1)  Prevede che i veicoli nuovi siano esenti dalle tasse automobilistiche per tre anni dalla data della prima immatricolazione. Inoltre per i veicoli a metano, a gas di petrolio liquefatto (GPL) e ibridi (i quali nel 2013 rappresentano circa il 15% delle nuove immatricolazioni) si suggerisce che l’esenzione dalle tasse automobilistiche sia efficace per cinque anni, in modo da incentivare l’acquisto di veicoli meno inquinanti.

2) Si prevede che l’imposta provinciale di trascrizione non si applichi per le immatricolazioni di veicoli a motore nuovi effettuate a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge. Anche in questo caso la misura è intesa a incentivare la modernizzazione del parco auto nazionale. 

3) Infine interviene sul tema della deducibilità dei costi sostenuti per gli automezzi aziendali ai fini delle imposte sui redditi. La quota di deducibilità  era stata ridotta dal 50 al 40% e poi al 20%: ora a si vorrebbe riportare al 40%, per il periodo d’imposta in cui è avvenuta l’immatricolazione e per i tre periodi d’imposta successivi. 

Quanto alla copertura finanziaria degli oneri determinati dalla proposta di legge, si delineano due percorsi. Da un lato un intervento di riduzione di agevolazioni, incentivi e contributi alle imprese; dall’altro si ipotizza che una parte significativa degli oneri potrà essere compensata dagli effetti di maggior gettito tributario complessivo determinati dalle stesse misure della proposta di legge, le quali dovrebbero avere l’effetto di moltiplicare gli acquisti e le immatricolazioni di veicoli nuovi, con effetti positivi intermini di imposte dirette e indirette.

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