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Rifiuti, l’Arera detta i nuovi standard di qualità obbligatori

L’Arera fissa nuovi standard su scala nazionale che migliorano i contratti per i clienti e obbligano i gestori a compiere delle scelte entro il 1 marzo

Rifiuti, l’Arera detta i nuovi standard di qualità obbligatori

Arrivano i nuovi requisiti minimi di qualità per la raccolta dei rifiuti urbani. Dovranno essere garantiti a livello sia tecnico che contrattuale dalle municipalizzate e società di gestione nei confronti dei clienti. E soprattutto i nuovi standard sono validi per tutto il territorio nazionale. Lo ha stabiliti l’Arera, l’Autorità che regola i settori dell’energia, acqua e rifiuti, con l’ultima delibera 15/2022/R/rif approvata il 18 gennaio e diffusa oggi, venerdì.

Non è un’informazione tecnica, come può apparire. La decisione dell’Arera, attesa in un settore critico con situazioni allarmanti e gestioni spesso estremamente inefficienti, ha l’obiettivo di riportare omogeneità nel settore come faticosamente – ma con risultati già visibili – si è fato nel settore della gestione dell’acqua pubblica.

“I nuovi standard minimi tecnici e contrattuali – precisa il comunicato dell’Arera – entreranno in vigore dal 1° gennaio 2023, ma la regolazione obbliga gli Enti territorialmente competenti a scegliere, entro il prossimo 31 marzo 2022, uno dei quattro schemi regolatori previsti (da minimo ad avanzato), in base al livello di servizio effettivo di partenza, individuando i costi eventualmente connessi all’adeguamento agli obblighi all’interno del Piano Economico Finanziario (PEF) 2022-2025″.

E’ questo l’inizio della fine delle montagne di immondizia ammucchiate su marciapiedi e piazze come si possono vedere a Roma, a Napoli e in molte città italiane (non solo al Sud)? L’intento dell’Arera è chiaro ed è di spingere le gestioni a convergere verso standard di qualità migliori e omogenei in tutto il Paese. Una scommessa non di poco conto ma che può essere vinta.

RIFIUTI, CONTRATTI MIGLIORI PER I CLIENTI

I principali obblighi legati alla qualità contrattuale riguarderanno la gestione delle richieste di attivazione, variazione e cessazione del servizio, dei reclami, delle richieste di informazioni e di rettifica degli importi addebitati. Le nuove regole riguarderanno anche le modalità e la periodicità di pagamento, la rateizzazione e il rimborso degli importi non dovuti, il ritiro dei rifiuti su chiamata o la riparazione delle attrezzature per la raccolta domiciliare. Per quanto riguarda, invece, la qualità tecnica, saranno previsti obblighi e standard relativi alla continuità, alla regolarità e alla sicurezza del servizio.

A titolo di esempio: secondo le regole di Qualità Contrattuale – spiega l’Authority – tutte le gestioni dovranno adottare una procedura puntuale per l’attivazione, la variazione o la cessazione del servizio rifiuti, specificando i tempi a disposizione degli utenti e le conseguenze in caso di decorrenza dei termini. Dovranno essere applicate le modalità di gestione dei reclami e assicurati i tempi di risposta previsti dall’Autorità. Tutte le gestioni dovranno inoltre garantire specifiche modalità di rateizzazione le tenendo conto in particolare delle famiglie vulnerabili già beneficiarie del bonus sociale per disagio economico previsto per i settori elettrico e/o gas e/o per il settore idrico.

RIFIUTI, SALE LA QUALITÀ TECNICA

Rispetto alla Qualità Tecnica, assumeranno rilevanza la continuità e regolarità del servizio, per le quali tutte le gestioni dovranno realizzare una mappatura dei contenitori della raccolta stradale/di prossimità e predisporre un programma delle attività di raccolta e trasporto e spazzamento e lavaggio delle strade che prevede per ciascuna strada/via l’indicazione della data e fascia oraria di svolgimento del servizio. Gli standard, ad esempio la durata delle interruzioni, la puntualità del servizio di raccolta e trasporto e/o spazzamento e lavaggio delle strade, saranno variabili in base alle condizioni iniziali.

I dati di qualità, sia tecnica che contrattuale, dovranno essere pubblicati dai gestori nei propri siti internet e potranno essere oggetto di pubblicazione su web anche da parte di ARERA (in un’ottica di trasparenza, già applicata nei settori idrico ed energetico) per consentire ai cittadini la verifica delle prestazioni nei propri territori e la comparazione con altre realtà.

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