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Renzi-Merkel, oggi l’incontro a Berlino: immigrazione ed economia i temi centrali

Immigrazione, flessibilità e banche. Questi i temi fondamentali che il Premier Matteo Renzi e la cancelliera tedesca affronteranno nel corso dell’odierno colloquio a Berlino. Lo scopo è quello di trovare una linea comune in un momento in cui l’Europa si trova ad affrontare uno dei momenti più difficili della sua storia ma non sarà affatto facile.

Renzi-Merkel, oggi l’incontro a Berlino: immigrazione ed economia i temi centrali

Grande attesa ma anche molta preoccupazione per l’incontro che si terrà oggi, ore 12.30, a Berlino tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la cancelliera tedesca Angela Merkel dopo le frizioni delle ultime settimane. Tra gli argomenti sul tavolo, saranno due i temi fondamentali che verranno affrontanti nel corso del colloquio: Schengen e immigrazione da un lato, politica economica, con riferimento alla flessibilità di bilancio e al sostegno alle banche, dall’altro.

La sopravvivenza del trattato di Schengen sembra essere a rischio dopo l’introduzione di controlli di emergenza alle frontiere da parte di Danimarca, Francia, Germania, Austria, Norvegia e Svezia. Ad acuire ancora di più i contrasti tra i vari Paesi anche l’incapacità della Grecia di fermare gli arrivi dai propri confini esterni e vigilare su chi entra e chi esce, soprattutto attraverso la rotta balcanica.

Nel caso in cui non si riuscisse a trovare un accordo tra gli Stati Membri, il rischio è che molti Paesi decidano di sfruttare l’articolo 26 del trattato, chiudendo le frontiere per  due anni e mettendo una seria ipoteca sul futuro dello stesso trattato.

E’ di importanza capitale che Renzi e Merkel riescano a trovare una linea comune. Secondo quanto previsto dai giornali tedeschi, la cancelliera tedesca sosterrà la necessità di concedere alla Turchia i tre miliardi promessi allo scopo di contenere la partenza dei profughi. Parallelamente però, la Germania sembra avere tutte le intenzioni di non lasciare sola l’Italia, Paese di primo arrivo di migliaia di persone, nel controllo delle frontiere esterne. In cambio Roma dovrà mantenere gli impegni sugli hot spot attraverso i quali registrare l’arrivo di chiunque tocchi le nostre coste.

Ricordiamo che il vertice dei due capi di Stato precede un altro appuntamento fondamentale per l’Europa: la presentazione del piano Jucker che si terrà a fine febbraio e dal quale dipenderanno con ogni probabilità le sorti del trattato di Schengen.

Per quanto riguarda la politica economica invece, è su questo tema che si rischiano maggiori frizioni tra Angela Merkel e Matteo Renzi. Il Premier italiano non mollerà sulla richiesta di maggior flessibilità sui conti pubblici. Il Presidente del Consiglio è stato chiaro: l’Europa deve cambiare la sua politica e abbandonare la rigida austerità che sta distruggendo la crescita. L’Italia sta ripartendo, è tornata ad essere una Nazione solida, e ha il diritto di continuare ad attuare le politiche necessarie alla ripresa. Per farlo, avrà ancora bisogno di qualche margine in più da parte dell’Europa soprattutto in considerazione del fatto che l’Italia ha finora rispettato i parametri europei ed è l’unico Paese che sta realmente facendo le riforme.

Sulle banche, Renzi chiederà il rispetto degli accordi presi due anni fa sull’Unione bancaria, un’intesa basata su tre capisaldi. Il primo, già in vigore, riguardava la vigilanza unica in capo alla Banca Centrale Europea; il secondo, partito il 1°gennaio 2016, prevedeva il passaggio dal bail out al bail in nella gestione delle crisi bancarie; il terzo, rimasto nel limbo proprio a causa dell’opposizione della Germania, stabiliva la creazione di una garanzia europea sui depositi bancari. Su questo fronte la Cancelliera Merkel, che oggi appare politicamente più debole che in passato a causa dell’apertura sull’immigrazione, difficilmente potrà esaudire le richieste del Premier italiano.

Sul tavolo dei due leader, potrebbe infine arrivare anche la questione Nord Stream 2, il gasdotto che le imprese tedesche intendono realizzare con la russa Gazprom nonostante le sanzioni contro Mosca. Una concessione italiana anche su questo fronte potrebbe rafforzare le chances di Renzi di portare a casa qualche risultato sulla flessibilità.

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