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Renzi: “Berlusconi e Grillo sono due facce della stessa medaglia”

Secondo il Premier, la frase di Berlusconi su Mussolini “è sbagliata e inaccettabile, così come era inaccettabile e vergognosa la frase di Grillo sulla Shoah” – Il premier punta ancora all’ok in prima lettura alla riforma del Senato entro il 25 maggio, ma “non mi impicco alla data: se la preoccupazione è elettorale, che si prendano pure una settimana in più”

Renzi: “Berlusconi e Grillo sono due facce della stessa medaglia”

“La frase in quanto tale è sbagliata e inaccettabile, così come era inaccettabile e vergognosa la frase di Grillo sulla Shoah. Berlusconi e Grillo sono facce della stessa medaglia. Sono in campagna elettorale e non sono interessati alla frase in sé, ma alla loro ripercussione”. Lo ha detto ieri il premier Matteo Renzi alla trasmissione Rai “In 1/2 ora”, dopo la bufera scatenata dall’ex Cavaliere con la seguente affermazione: “Il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene”.

Renzi ha affrontato anche il tema dei conti pubblici: “Altro che coperte – ha assicurato -, per le misure c’è un piumone. Padoan è stato molto rigoroso e tutte le previsioni sono state abbassate, io gli sono grato. Il rigore dei conti pubblici italiani non ha paragone, i dati alla fine miglioreranno, avremo sorprese in positivo non in negativo”.

Quanto alle riforme, “non discuto il pit stop – ha aggiunto il premier -, ma non è la prima volta. La cosa che sento dire dai cittadini è ‘non mollare e non ti scoraggiare’, come se fosse chiaro il tentativo di cambiare le cose, mentre c’è una palude di sabbie mobili che ti vuole inghiottire”. 

Sui continui attacchi di Berlusconi, il Presidente del Consiglio ha sottolineato che il leader di Forza Italia “ha messo un paletto negativo poi l’ha recuperato e ha detto: ‘Sono le nostre riforme’. Ha chiesto di cambiare alcune cose, io credo che sia legittimo ascoltare Berlusconi, Grillo e chiunque dica la sua. Anche la minoranza Pd che abbiamo ascoltata più volte. Sono tanti mondi e realtà diverse e ho grande rispetto”; la mediazione attualmente passa per “la linea di fondo che i consiglieri individuano al proprio interno quale consigliere regionale va al Senato”. 

Il premier punta ancora a ottenere il via libera in prima lettura alla riforma del Senato entro il 25 maggio, ma “non mi impicco alla data – ha precisato -. Una parte delle forze politiche a partire da Berlusconi sostiene che se Renzi porta a casa le riforme gode di un consenso elettorale: se la preoccupazione è elettorale, che si prendano pure una settima in più. L’importante è che si faccia”.

Infine, sul versante delle elezioni europee, “i leader seri non si preoccupano dei sondaggi – ha concluso Renzi -. Non mi interessa come finisce, io penso che il Pd prenderà più voti dell’ultima volta e sarà il primo partito, ma non sono ossessionato da questo. A chi vota Grillo dico: va bene, ma ditegli di smettere di urlare e di venire a dare una mano per cambiare l’Italia. A me viene il dubbio che Grillo forse sia il più furbo di tutti, anzi si levi il forse, e consideri tutti spettatori costanti del suo show. Lui ironizza sugli 80 euro che sono due biglietti per il suo spettacolo, ma ad una mamma possono far comodo”. 

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