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Real Madrid, il dopo-Mourinho a un anti-divo: Ancelotti firma per tre anni

Carlo Ancelotti lascia il Psg dopo un anno e mezzo e un titolo di campione di Francia e approda al Real Madrid, dove firma per tre anni e porta in dote due Champions League vinte col Milan e tre campionati nazionali portati a casa in tre Paesi diversi.

Real Madrid, il dopo-Mourinho a un anti-divo: Ancelotti firma per tre anni

Il vincente discreto, lo definisce Marca, il principale quotidiano sportivo spagnolo. Carlo Ancelotti lascia il Psg dopo un anno e mezzo e un titolo di campione di Francia e approda al Real Madrid, dove firma per tre anni e sostituirà lo Special One Josè Mourinho, arrivato a sua volta tre stagioni fa con la fama opposta, quella del vincente rumoroso, provocatorio, e uscito dal Bernabeu con più fischi che applausi e qualche titolo meno del previsto.

Nella bacheca del tecnico portoghese è mancata infatti l’agognata “Decima”, la decima Coppa dei Campioni tanto attesa da società e tifosi: adesso toccherà ad Ancelotti, che sarà presentato domani alle 13 sul palco d’onore dello stadio madridista, riuscire nell’impresa.

Il palmares del tecnico emiliano (così come quello di Mou, a dire il vero), da questo punto di vista costituisce una vera garanzia, come ricorda la stessa stampa spagnola: due Champions League vinte col Milan, e tre campionati nazionali portati a casa in tre Paesi diversi. E non è tutto: l’allenatore che Marca ricorda come l’allievo silenzioso di Arrigo Sacchi, che a Madrid ha già lavorato ed è tuttora stimato, ha uno score complessivo di 456 vittorie su 797 partite disputate da tecnico (ovvero oltre il 57%), con 1400 gol fatti e solo 708 subiti.

Vocazione alla vittoria, dunque, ma soprattutto vocazione offensiva, tendenza molto apprezzata in Spagna, specialmente dalle parti della Madrid merengue, reduce dal triennio Mourinho caratterizzato più dall’egocentrismo del mister lusitano e dalle risse mediatiche che dal bel gioco. Al Bernabeu per esempio ricorderanno volentieri la prima stagione di Carletto col Chelsea, il 2009-2010, quando i Blues vinsero tre trofei mettendo a segno 142 gol, incassandone 45 e soprattutto perdendo soltanto in 8 occasioni in tutto l’arco della stagione.

Ma c’è da giurarci che a fare ancora più gola ai tifosi merengues sia il palmares europeo dell’ex allenatore di Parma, Juventus e Milan: 3 finali di Champions League in sette stagioni, di cui due vinte, oltre a due Supercoppe europee e a un Mondiale per Club. Carlo oltretutto a Madrid ritroverà il suo pupillo Kakà, artefice dei trionfi rossoneri e Pallone d’Oro nel 2007 sotto la gestione Ancelotti. Chissà che poi non possano arrivare anche Bale e Cavani a completare una rosa già straordinaria, ma intanto la notizia è che in casa Real hanno scelto una guida che faccia dimenticare in fretta i musoni di Mourinho: Ancelotti è vincente ma anche affabile, sportivo e cordiale nei rapporti con pubblico e giornalisti. Un nuovo modo, all’italiana, di contrastare l’egemonia del Barcellona.

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