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Rcs, il board medita un contropiano anti-Cairo

Primi contatti dell’Ad Cioli con le banche per preparare una proposta alternativa all’ops lanciata dall’editore de La7

Rcs, il board medita un contropiano anti-Cairo

Il Cda di Rcs ha bocciato senza appello l’offerta di Cairo Communication per rilevare l’editrice di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport. Nessun dubbio su un ops “non concordata” e caratterizzata da un corrispettivo “significativamente a sconto”.

Secondo quanto rivelato da Milano Finanza, il consiglio d’amministrazione starebbe già pensando ad un piano alternativo. A breve, comincerà la ricerca di un advisor bancario utile per definire una strada alternativa o modulare controproposte che possa finalmente risolvere il problema della ristrutturazione del debito.

In base alle indiscrezioni riportate dal quotidiano economico, il Presidente Maurizio Costa e l’Ad Laura Cioli, avrebbero preso contatto con diverse banche d’affari internazionali per arrivare ad aprire un tavolo.

Attualmente però la strada sembrerebbe essere in salita. L’alternativa all’ops dell’editore di La7 non c’è anche perché Cairo avrebbe il sostegno di Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, vale a dire i principali creditori di Rcs. Al vaglio altri operatori come il Gruppo Gavio che però, in base ai rumors avrebbe già rifiutato di intervenire. Guardando all’estero potrebbe aprirsi uno spiraglio per il gruppo tedesco Axel Springer, nome già circolato nel 2013. Nel caso non si riuscisse a trovare una soluzione Rcs potrebbe propendere per un aumento di capitale da 200 milioni di euro.  

In Borsa, il titolo Rcs ha chiuso la seduta odierna in rosso dell’1,8% a 0,57 euro.

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