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Rai, opposizioni all’attacco. La nomina Foa rischia di saltare

Il Pd e Leu dichiarano il voto contrario in commissione di vigilanza in parlamento. Ma anche FI per ora si schiera contro e rischia così di mancare la maggioranza dei due terzi necessaria per approvare le nomine da poco varate dal governo

Rai, opposizioni all’attacco. La nomina Foa rischia di saltare

Opposizioni scatenate e la nomina di Marcello Foa, indicato alla presidenza della Rai in quota Lega, vacilla. Non è solo il Pd, con Leu, a dichiarare il voto contrario in commissione di vigilanza ma anche Forza Italia che preannuncia battaglia. Il Pd auspica che “FI, che ha ottenuto la Presidenza della Commissione di Vigilanza della Rai come forza di opposizione non decida di votare con la maggioranza un candidato impresentabile”. Gli fa eco il capogruppo alla Camera di Leu e membro della commissione di vigilanza Federico Fornaro: “un voto favorevole rappresenterebbe un clamoroso regalo alla destra sovranista e populista”. Le  nomine da poco varate dal governo rischiano così una vera impasse in Parlamento.

E Forza Italia?”La maggioranza, prima di proporre un suo nome per la presidenza della Rai, avrebbe dovuto avviare un’istruttoria tra i gruppi parlamentari presenti in Commissione di Vigilanza Rai e solo dopo esprimere un candidato di sintesi, in grado di avere il voto dei 2/3 dei componenti, necessari per concludere l’iter. Proponendo Foa al buio, il governo ha utilizzato un metodo sbagliato. Forza Italia farà un’attenta riflessione, ma al momento il nostro voto è ‘no'”, afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “Nelle prossime ore – spiega Gelmini – cercheremo ancora il dialogo con tutte le altre forze politiche per individuare una figura terza, di garanzia, e che possa ricevere il via libera dalla stragrande maggioranza dei gruppi parlamentari. Il ruolo di presidente della Rai è troppo delicato per essere imposto a colpi di maggioranza. È il momento della buona politica, non servono inutili prove muscolari” conclude.

All’alzata di scudi del Pd e di FI contro Foa risponde indirettamente Luigi Di Maio: “Foa è un giornalista con la schiena dritta che ha sempre fatto il suo mestiere con grande onestà intellettuale e dimostrando totale indipendenza. Eppure oggi Pd e Forza Italia lo accusano di sovranismo. Ma di che parliamo? ‘Sovranità’ è una parola presente nell’articolo 1 della Costituzione. È una bella parola che sta tornando di moda anche grazie a persone come Foa”.

Intanto  Marcello Foa ha annunciato- sul Corriere del Ticino di cui è Ad –  l’intenzione di voltare pagina “con l’intento di rinnovare la Rai e di riportarla al suo vecchio splendore, non solo giornalistico ma di contenuti in generale”.

Ma cosa contestano le opposizioni a Foa? Di avere sempre espresso posizioni sovraniste e di essere dichiaratamente schierato con la Lega. Molti ricordano il suo tweet, pesante nei confronti del presidente della Repubblica Mattarella quando espresse parere contrario alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia perché avrebbe configurato il pericolo di una strisciante uscita dell’Italia dall’Euro, non dichiarata in modo trasparente durante la campagna elettorale.


Sotto i riflettori anche le posizioni dichiaratamente a favore di Putin e la sua posizione di collaboratore con Russia Today.

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