Condividi

Prometeia: l’Italia non sarà fuori dalla recessione prima della seconda metà del 2014

Il Rapporto di previsione di Prometeia del mese di aprile analizza le prospettive di breve e medio termine dell’economia internazionale e italiana. Nella seconda metà del 2014 tutte le componenti della domanda si riporteranno su tassi di crescita positivi. Il ciclo economico si rafforzerà nel 2015

Prometeia: l’Italia non sarà fuori dalla recessione prima della seconda metà del 2014

L’Italia non sarà fuori dalla recessione prima del secondo semestre del 2014. Lo sostiene il Rapporto di previsione di Prometeia del mese di aprile, che analizza le prospettive di breve e medio termine dell’economia internazione e italiana.

Un altro focus importante riguarda il decreto con il quale verranno pagati i debiti che la Pa ha nei contronti delle imprese creditrici: i 40 miliardi che entreranno nelle tasche delle imprese contribuiranno ad aumentare il Pil dello 0,2% nel 2013 e 0,3% nel 2014.

Tre mesi fa Prometeia prevedeva per il 2013 una caduta del Pil dello 0.6%, ora la caduta prevista è quasi triplicata e ha raggiunto l’1.5%. C’è da dire, come si legge nel report, che rispetto a un anno e mezzo fa la situazione italiana è molto migliorata; Ne è la prova il fatto che lo spread è attorno ai 300 punti e l’indebitamento delle Amministrazioni pubblice è rientrato al 3%. ma è pur sempre ero che – si legge – “la caduta di Pil è stata ingente (-3.7% tra il 2011 e il 2012) e non è
diminuita di intensità”.

I fattori caratterizzanti questa prima parte dell’anno (il report è trimestrale) sono l’incertezza politica e la carenza di liquidità. In particolare questo secondo problema potrebbe essere parzialmente attenuato dal decreto 25/2013 con cui verranno pagti alle imprese 40 miliardi.

Nella seconda metà del 2014, quando tutte le componenti della domanda si riporteranno su tassi di crescita positivi, si potrà dire di essere fuori dalla crisi? Prometeia per ora risponde di sì e aggiunge che si arriverà a un rafforzamento del ciclo nel 2015. Ma – prosegue – “saremo comunque lontani dai livelli in cui cui l’economia italiana si trovava prima dell’avvio della crisi”.

Commenta