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Privacy: Microsoft entra nelle mail di un blogger e scoppia il caso

Il gruppo di Seattle è entrato negli account di un blogger per stanare un suo ex dipendente, responsabile di una fuga di notizie – Tutto legale, ma il dibattito sulla riservatezza dei propri dati si riaccende – Una grana in più per Microsoft, che spesso ha criticato su questo fronte i rivali di Google

Privacy: Microsoft entra nelle mail di un blogger e scoppia il caso

Ennesima tempesta privacy per un colosso della tecnologia. Stavolta tocca a Microsoft, che ha ammesso di essere entrata nella casella di posta elettronica Hotmail di un blogger mentre portava avanti un’indagine interna.
La società ha detto di aver letto le email del blogger in questione per identificare un impiegato sospettato di una fuga di informazioni.

Quanto accaduto è emerso questa settimana, nell’ambito di una causa contro un ex dipendente Microsoft, Alex Kibalko, un russo in forza agli uffici libanesi del gruppo.

Nel 2012, Microsoft era stata avvertita del fatto che un blogger, la cui identità è stata mantenuta anonima nel documenti del tribunale, avrebbe ricevuto informazioni riservate sul sistema operativo Windows 8, al tempo non ancora lanciato sul mercato.

Il blogger avrebbe poi postato immagini relative al nuovo sistema operativo sul suo sito Internet.
Per capire la fonte della fuga di notizie, Microsoft ha dato il via a un’indagine e ha cominciato a fare ricerche negli account del blogger per trovare il nome del responsabile.

La ricerca, tecnicamente, era legale, stando ai termini di servizio dell’azienda che stabiliscono che la società può accedere alle informazioni contenute negli account, incluse email, chat, forum e altri strumenti di comunicazione.
Tuttavia, le rivelazioni su queste indagini hanno nuovamente aperto il dibattito sulla violazione della privacy da parte dei colossi del web.

Una mossa che mette in imbarazzo Microsoft, che ha sempre criticato Google per la scansione automatica delle email per scopi pubblicitari.

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