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Primarie Pd, a Roma stravince Marino: secondo Sassoli, terzo Gentiloni

In molti sospettano irregolarità, soprattutto per la presenza ai gazebo di rom e cittadini extracomunitari, ma dal comitato promotore smentiscono: “polemiche prefasciste” – Marino sfida i grillini: “Intendo prendere tutte le decisioni strategiche con referendum d’indirizzo. M5S è d’accordo?”.

Primarie Pd, a Roma stravince Marino: secondo Sassoli, terzo Gentiloni

Vittoria fra le polemiche per Ignazio Marino, che si afferma alle primarie del centrosinistra per la corsa alle prossime elezioni comunali di Roma. “A fine maggio dobbiamo liberare il Campidoglio da una politica oscura – ha commentato a caldo il neo-candidato sindaco –. Cambieremo tutto, e lo faremo insieme”. 

Secondo il comitato promotore “Roma Bene Comune”, le votazioni si sono svolte regolarmente. Eppure in molti sospettano irregolarità, soprattutto per la presenza ai gazebo di rom e cittadini extracomunitari. “Polemiche prefasciste”, commentano dal comitato. 

In tutto, oltre 100 mila persone si sono recate ai seggi e Marino ha sfiorato il 50% delle preferenze. I dati non sono ancora ufficiali, ma la graduatoria sembra difficilmente modificabile: al secondo posto si è classificato l’europarlamentare David Sassoli (con un distacco di oltre 20 punti), al terzo l’ex ministro Paolo Gentiloni (intorno al 15%, nonostante l’endorsement ufficiale di Renzi). Molto più staccati (sotto il 5%) la consigliera comunale di Sel Gemma Azuni (ma il partito di Vendola ha appoggiato Marino), la renziana Patrizia Prestipino e il socialista Mattia Di Tommaso.

Classe 1955, genovese, mamma svizzera e padre siciliano, Marino è un chirurgo specializzato in trapianti. Dopo la laurea all’Universita’ Cattolica, inizia a lavorare al Policlinico Gemelli, ma presto lascia l’Italia per l’Inghilterra (Cambridge), poi parte per gli Stati Uniti, dove approda alla University of Pittsburgh, centro d’eccellenza mondiale per i trapianti. Nel 1993 diventa co-direttore del Centro Trapianti del “Veterans Affairs Medical Center” e nel 1999 contribuisce a fondare e dirige l’Ismett, il centro trapianti multiorgano di Palermo. Per un periodo dirige anche il Dipartimento del Jefferson Medical College di Philadelphia.

Nel marzo 2006 si candida come indipendente nelle liste dei Democratici di Sinistra per il Senato e viene eletto senatore, coprendo la carica di presidente della XII Commissione Igiene e Sanità. Rieletto a Palazzo Madama nel 2008 con il Partito Democratico, diviene anche presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale. Nel 2009 sfida Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini alle primarie per la guida del Pd: con un programma centrato sul rilancio del merito, sui diritti civili, la salute, la laicità e l’ambiente ottiene il terzo posto con il 15% delle preferenze. Ad oggi Marino è senatore del Pd eletto nelle Regione Piemonte e, con le primarie di ieri, ora punta dritto al Campidoglio.

Del breve discorso di ringrazio di ringraziamento, è particolarmente significativa la sfida lanciata da Marino al Movimento 5 Stelle: “Io ho già tentato di lanciare delle sfide al M5S, ma non ho mai avuto risposta – ha detto il neo-candidato –. Ora li sfido: io intendo prendere tutte le decisioni strategiche con referendum d’indirizzo. M5S è d’accordo?”.

Laconico il commento su twitter del neo-presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Daje Ignazio”. 

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