Condividi

Prezzo del gas ad Amsterdam in calo: il price cap a 180 euro raffredda la speculazione. Ecco come funziona

Il prezzo del gas ad Amsterdam si conferma in discesa e si aggira intorno ai 105 euro per megawattora. Grazie all’accordo Ue sul price cap. Ma come funziona? Ecco cosa c’è da sapere

Prezzo del gas ad Amsterdam in calo: il price cap a 180 euro raffredda la speculazione. Ecco come funziona

Scende ancora il prezzo del gas dopo l’accordo sul tetto all’interno della Ue: ad Amsterdam la quotazione è di 105 euro megawattora – che già ieri aveva perso il 6% a 103,75 euro dopo la notizia – un terzo contro il picco di agosto di oltre 300 euro. Ma come funziona il price cap sul gas? E che effetti avrà sulle bollette?

Dopo mesi di trattative, i ministri dell’Energia dell’Unione europea hanno finalmente trovato un’intesa per domare la crisi energetica. E lo hanno fatto con un voto a maggioranza qualificata e la contrarietà dell’Ungheria, mentre Olanda e Austria si sono astenute. 

Tra i paesi che hanno osteggiato per mesi le trattative ha invece dato l’ok la Germania. A convincerla la riapertura del “file sull’autorizzazione delle rinnovabili”, ha spiegato il ministro dell’industria ceca Sikela , “con l’obiettivo di consentire una loro implementazione più rapida in vista dell’obiettivo di raggiungere almeno il 40% del consumo energetico da fonti rinnovabili entro il 2030”.

Tetto al prezzo del gas: cos’è e come funziona

Per tutelare l’attrattività del mercato energetico continentale e scongiurare la fuga delle forniture fuori dall’Europa è stato fissato un price cap sul gas ma non solo: il prezzo TTF del gas ad Amsterdam deve essere di 35 euro per megawattora al di sopra del prezzo globale del gas naturale liquefatto affinché lo strumento possa attivarsi. Che vuol dire?

Non basta che la quotazione del gas superi i 180 euro megawattora, ma ci sono altre due condizioni affinché il meccanismo possa attivarsi: il prezzo del Ttf mensile dovrà superare tale soglia per tre giorni lavorativi – di gran lunga più basso rispetto al limite di 275 euro/MWh originariamente proposto dalla Commissione europea – e contemporaneamente essere superiore di almeno 35 euro rispetto al prezzo di riferimento del Gnl sui mercati globali.

Il meccanismo entrerà in vigore dal 15 febbraio 2023 e sarà automatico. Una volta attivato, il cap si applicherà per almeno 20 giorni lavorativi e se è inferiore a 180 euro megawattora per gli ultimi tre giorni lavorativi consecutivi, sarà disattivato automaticamente. Ma in qualsiasi momento, se la Commissione Ue dichiara un’emergenza regionale o dell’Ue in base al regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento, in particolare in una situazione in cui la fornitura di gas è insufficiente (razionamento) o se la domanda di gas aumenta del 15% in un mese o del 10% in due mesi, il tetto verrà sospeso.

Quando il gas raggiungerà questo tetto “dinamico” non saranno più consentite contrattazini sui future che superano questa determinata soglia.

Toccherà all’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) monitorare il meccanismo di correzione del mercato e, in caso di emergenza nella sicurezza dell’approvvigionamento, potrà disattivare il cap all’istante.

Price cap: dubbi sugli effetti del tetto

Sugli effetti del tetto al prezzo del gas aleggia un certo scetticismo. Alcuni esperti non pensano che la misura avrà l’effetto di abbassare le bollette energetiche, altri invece pensano che servirà a ben poco.

Il fine dovrebbe essere quello di evitare aumenti dei costi in bolletta, ma la sua versione finale è più debole rispetto a quella proposta dal Governo Draghi, che prevedeva di applicarlo a prescindere dall’andamento del mercato.

Per Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, il price cap al gas non porterà a un abbassamento dei prezzi. “Credo che al momento possano influire molto di più le condizioni del meteo – ha detto in un’intervista a Repubblica -. I prezzi prima delle decisioni della Ue stavano iniziando a salire perché era arrivato il freddo. Ma da qui alla fine dell’anno le previsioni sono buone e le temperature ci aiutano a consumare di meno”. Anche il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, ha mostrato scarso entusiasmo: “è positivo che ci sia stato un accordo” sul price cap “ma il prezzo rimane molto alto per le imprese”.

Commenta