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Prezzi Rc Auto: il vero salasso è per i giovani

Secondo gli ultimi dati Ivass, in Italia gli under-25 pagano prezzi altissimi per assicurare l’auto: addirittura l’80% in più della media nazionale – I picchi si registrano a Napoli e a Prato – Continua la discesa dei prezzi, ma rallenta

Prezzi Rc Auto: il vero salasso è per i giovani

Per i giovani mantenere un’automobile in Italia è incredibilmente costoso. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, il prezzo medio di una polizza Rc auto per gli under 25 è 740 euro: addirittura il 78% in più rispetto alla media nazionale, che è di 415 euro.

[Leggi il Bollettino Statistico IPER dell’IVass]

PREZZI RC AUTO: LE CITTÀ PIÙ CARE E LE PIÙ ECONOMICHE

Come sempre, i valori medi – che in questo caso fanno riferimento al quarto trimestre del 2018 – nascondono al proprio interno variazioni molto ampie a livello territoriale. A Napoli, ad esempio, gli under 25 pagano un premio che si avvicina i mille euro, circa una volta e mezza il costo medio registrato nella Provincia, che con i suoi 618 euro è la più cara d’Italia.

Nella classifica generale dei prezzi Rc auto, il secondo posto spetta a Prato, con 606 euro, mentre l’estremo opposto della graduatoria è occupato da Oristano e Aosta, che si confermano le province più economiche rispettivamente con 296 e 302 euro.

Per dare un quadro più preciso delle polizze Rc auto a livello nazionale, l’Ivass precisa che la metà di tutti gli assicurati italiani paga meno di 372 euro, ma solo per il 10% il conto finale scende sotto quota 235 euro.

I PREZZI SONO CROLLATI NEGLI ULTIMI 6 ANNI, MA ORA LA FLESSIONE RALLENTA

Quanto all’andamento dei prezzi nel corso del tempo, la settimana scorsa l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici aveva fatto sapere che in tutto il 2018 il prezzo medio delle polizze Rc auto è diminuito in Italia dell’1%. Negli ultimi sei anni – anche grazie al successo di strumenti anti-truffa come la scatola nera – il calo è stato addirittura del 25%. Tuttavia, l’anno scorso la discesa ha avuto un ritmo meno sostenuto rispetto a quello delle rilevazioni precedenti, considerando che la flessione era stata del 2,8% nel 2017, del 6,1% nel 2015 e del 6% nel 2014.

I CALCOLI DI ISTAT E CODACONS

Da notare che i dati Ania differiscono da quelli dell’Istat (che registrano invece un aumento), per la differenza tra le rilevazioni dell’Istituto di statistica sul costo delle assicurazioni offerto ufficialmente, e il monitoraggio portato invece avanti dall’Ania sui premi effettivamente praticati.

Diversa da quella dell’Ania è anche la posizione del Codacons, secondo cui la corsa dei prezzi è invece già ripresa nella seconda parte del 2018, con un aumento delle tariffe dell’1,9% nel terzo trimestre, “e proseguirà anche nel 2019”.

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