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Prestito vitalizio ipotecario: ecco come funziona

Chi ha compiuto 60 anni ed è proprietario di una casa può chiedere a una banca un credito immediato d’importo pari a una percentuale del valore dell’immobile – Abi: i tassi d’interesse saranno tra il 2 e il 6-7% – In caso di decesso, gli eredi potranno estinguere il debito rimanente e riavere l’abitazione oppure venderla e incassare la differenza.

Prestito vitalizio ipotecario: ecco come funziona

Si chiama “prestito vitalizio ipotecario” ed è una delle principali novità fiscali del 2016. Licenziata lo scorso marzo dal Parlamento e diventata operativa poco prima di Natale – quando il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato il decreto attuativo – la nuova normativa consente a chi possiede un immobile d’incassare denaro senza cedere la nuda proprietà. Si tratta di una fonte di credito alternativa al classico prestito bancario e per accedervi è necessario aver compiuto 60 anni d’età (ricordiamo che, secondo i dati Inps, in Italia 4 pensionati su 10 percepiscono meno di mille euro al mese). 

In sostanza, chi è interessato può chiedere a una banca o a un intermediario finanziario di ottenere un credito immediato d’importo pari a una percentuale del valore dell’immobile, su cui viene posta un’ipoteca come garanzia

Le due parti quindi libere di concordare modalità e condizioni del rimborso. Il creditore può risolvere il contratto se si verificano almeno sette episodi di ritardato pagamento (tra il 30esimo e il 180esimo giorno dalla scadenza della rata), anche non consecutivi. 

Se le parti non raggiungono un accordo, in tre casi la legge impone il rimborso integrale in unica soluzione:

decesso del debitore (fatta salva la possibilità per gli eredi di estinguere il debito – anche a rate – e rientrare in possesso della casa; gli eredi potranno anche provvedere personalmente alla vendita dell’immobile entro i 12 mesi successivi al decesso, incassando la differenza fra il valore di mercato dell’immobile e il debito rimasto da saldare); 

– trasferimento (anche parziale) della proprietà o di altri diritti reali o di godimento sull’immobile;

– interventi che riducono in modo significativo il valore dell’immobile.

Se il credito non viene rimborsato entro 12 mesi dal verificarsi di una di queste condizioni, il creditore può vendere l’immobile al valore di mercato, che si riduce del 15% l’anno fino al momento della vendita. 

Inoltre, se la persone che chiede il prestito è sposata o convivente more uxorio da almeno 5 anni, il contratto deve essere sottoscritto da entrambi i residenti. Ma attenzione: ambedue i componenti della coppia devono aver compiuto 60 anni prima di firmare il contratto, che quindi si estingue dopo la morte di entrambi.

L’Associazione bancaria italiana (Abi) afferma che al prestito vitalizio ipotecario saranno applicati tassi d’interesse tra il 2 e il 6-7%, un valore compreso tra i tassi di un mutuo casa e quelli di un finanziamento personale.

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