In scia all’apertura negativa di Wall Street, le Borse europee nel pomeriggio peggiorano e chiudono la seduta in negativo: il Ftse Mib cede l’1,21% sotto i 17mila punti, Parigi -0,83%, Londra -0,68% e Francoforte -0,58%. Qui gli occhi sono sul titolo Linde che secondo indiscrezioni avrebbe colloqui in corso con l’americana Praxair in vista di una possibile fusione, operazione che creerebbe un colosso nella fornitura di gas industriali.
In mattinata gli indici europei avevano invece beneficiato dal dato sullo Zew tedesco. L’indice che misura il sentiment sulle prospettive dell’economia tedesca è tornato in territorio positivo, salendo a 0,5, seppur segnando un dato inferiore alle attese. La Borsa di Tokyo ha invece chiuso in calo dell’1,6% frenata dallo yen forte.
A Wall Street gli indici proseguono in territorio negativo all’indomani del triplo record. Sul fronte macroeconomico è risultata meglio delle attese la produzione industriale di luglio che è salita al passo più rapido da novembre 2014, in rialzo dello 0,7% mentre gli analisti si attendevano un incremento dello 0,3%. Sempre sul fronte macroeconomico, il numero di permessi edilizi concessi il mese scorso è sceso dello 0,1% ma il numero di nuovi cantieri è salito del 2,1%. L’inflazione a luglio l’indice dei prezzi al consumo è rimasta invariata rispetto a giugno. Al netto delle componenti volatili di energia e generi alimentari, il dato è salito dello 0,1%, ma meno dello 0,2% atteso.
Il cambio euro dollaro viaggia a 1,1279 in rialzo dello 0,78%. Lo spread Btp Bund chiude a 114 punti base e rendimento all’1,12%. In apertura il rendimento si muoveva all’1,06% vicino al minimo storico dell’1,05% toccato la scorsa settimana.
A Piazza Affari chiudono in rialzo soprattutto i titoli petroliferi: Tenaris +2,29%, Saipem +0,75%, Eni +0,29%. Il comparto è sostenuto dall’andamento del barile e dalle continue voci su un possibile accordo tra Paesi Opec e non Operc su offerta e domanda. Nei giorni scorsi sia l’Agenzia internazionale dell’Energia (Iea) sia l’Opec hanno inoltre sostanzialmente confermato uno scenario di riequilibrio tra domanda e offerta di greggio a partire dal terzo trimestre, nonostante la produzione del cartello il mese scorso abbia continuato a crescere a livelli record. Il Wti sale a 46,42 dollari al barile (+1,49%) e il Brent a 48,98 dollari al barile (+1,3%).
In evidenza anche Salvatore Ferragamo +0,53% e Telecom Italia +0,44% sostenuta dalle valutazioni di alcuni broker, Credit Suisse e New Street, sulle prospettive dei margini operativi del gruppo.
Le vendite sul Ftse Mib colpiscono Yoox -4,37%, peggior titolo del paniere, e il risparmio gestito con Azimut che cede il 3,27%, Banca Mediolanum il 2,8%. Giù anche Exor -3,18%, Generali -2,89%.
Recordati -0,04% in attesa degli sviluppi del pomeriggio dopo la morte del presidente e amministratore delegato Giovanni Recordati, annunciata questa mattina dalla società. Il consiglio di amministrazione riunito oggi ha deliberato nel pomeriggio di nominare Alberto Recordati presidente del consiglio d’amministrazione e Andrea Recordati vice presidente e amministratore delegato.