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Prada nel primo semestre supera i 2 miliardi di ricavi netti. Miu Miu è cresciuta del 50%

Bertelli: “Risultati solidi ma dobbiamo rimanere attenti e agili”
In corsa Giappone (+38%), Asia Pacifico (+21%) ed Europa (+20%)

Prada nel primo semestre supera i 2 miliardi di ricavi netti. Miu Miu è cresciuta del 50%

Secondo i dati al 30 giugno Prada, la maison quotata alla borsa di Hong Kong, ha messo a segno ricavi netti pari a 2,23 miliardi di euro, in miglioramento annuo del 17% a cambi correnti. Le vendite retail sono ammontate a 1,97 miliardi di euro (+18%), trainate dalla crescita like-for-like e full price. Il marchio Prada in particolare ha visto un incremento del 18%, ma a segnare l’aumento più significativo è stata la griffe Miu Miu (+50%). “Il gruppo Prada chiude sei mesi con risultati solidi, grazie all’elevata desiderabilità dei marchi e all’esecuzione attenta della strategia” ha detto Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo della società milanese.
L’EBIT Adjusted è salito a 491 milioni di euro (+49%), mentire l’EBIT Margin è stato del 22% (vs 17,4% un anno fa). L’utile netto è salito del 62% a 305 milioni di euro.

Bertelli: dobbiamo rimanere agili e pronti ai cambiamenti

“La nostra presenza equilibrata a livello globale ci permette di catturare la crescita anche in contesti di mercato in continua evoluzione. Siamo soddisfatti dalla qualità e continuità della crescita di Prada e dall’eccellente performance di Miu Miu”, ha proseguito Bertelli. “Ciononostante, dobbiamo rimanere attenti e agili, pronti ad affrontare differenti scenari macroeconomici e di domanda che si potrebbero presentare nei prossimi mesi. I nostri marchi confermano di avere un grande potenziale di crescita, la nostra strategia è chiara e l’organizzazione rafforzata e ben equipaggiata per eseguirla”.

In corsa Giappone (+38%), Asia Pacifico (+21%) ed Europa (+20%)

E’ proseguita nel primo semestre la ripresa in Asia Pacifico, con vendite retail in crescita del 21% a 716 milioni grazie all’accelerazione in Mainland China, Hong Kong e Macao, supportata dalla base di confronto favorevole del 2022, quando la Cina era invece soggetta alle restrizioni per la pandemia (in particolare nei mesi di aprile e maggio). E’ continuato anche il trend positivo in Europa (+20%) con 582 milioni di ricavi trainati alla domanda locale e da flussi turistici elevati. E’ cresciuto del 38% il Giappone a 224 milioni, beneficiando dei recenti investimenti sulla rete retail e del rafforzamento dell’organizzazione, capitalizzando su desiderabilità dei marchi, solida domanda da clienti locali e flussi turistici in aumento, dice una nota. Il Medio Oriente, che ha generato 92 milioni di euro, è cresciuto del 15%, mentre le Americhe sono sostanzialmente stabili a 361 milioni.

In crescita tutte le tipologie di prodotto

Il gruppo ha inoltre evidenziato crescite bilanciate e a doppia cifra in tutte le categorie di prodotto, con la pelletteria a +12%, l’abbigliamento a +36% e le calzature a +20%.
Nel secondo trimestre, in particolare, le vendite retail sono cresciute del 19% dopo un primo trimestre di forte crescita a +23%. “Nel secondo trimestre il gruppo ha mantenuto trend positivi, che hanno fatto seguito a un solido primo trimestre” ha detto l’amministratore delegato Andrea Guerra. “La crescita retail rimane trainata da vendite like-for-like a prezzo pieno, con Prada su una traiettoria solida e Miu Miu in progressione significativa nel semestre, grazie all’identità rafforzata e alla visibilità crescente. La profittabilità del gruppo è migliorata ulteriormente e nel contempo abbiamo continuato a consolidare l’attrattività dei marchi con maggiori investimenti”. L’ebit margin è al 22% dei ricavi, nonostante i maggiori investimenti, e un ebit pari a 491 milioni di euro.
“Siamo ancora agli inizi del nostro percorso strategico, dobbiamo agire con un’ottica di lungo periodo, continuando a investire nei marchi, mantenendo massimo focus sulla produttività del canale retail», ha concluso Guerra. «Per l’anno in corso, manteniamo la nostra ambizione di generare crescita solida, sostenibile e superiore alla media di mercato, considerando la base di confronto sfidante del terzo trimestre, e un quarto trimestre 2022 con restrizioni Covid in alcune aree”.

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