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Poste Italiane tra nuove assunzioni, inclusione e iniziative a sostegno delle genitorialità

Il gruppo dal 2017 a oggi ha assunto circa 26 mila persone, arrivando a quota 120mila. La presenza femminile supera il 53%. Ecco i numeri di Poste

Poste Italiane tra nuove assunzioni, inclusione e iniziative a sostegno delle genitorialità

Poste Italiane ha avviato un ampio piano di assunzioni e dal 2017 a oggi ha assunto circa 26 mila persone. E ora sta avviando un ampio programma per stabilizzare la posizione di lavoro di 2.100 portalettere. Assunzioni in vista anche per il settore energia, finanza, assicurazioni e anche per il progetto Polis. Buone notizie anche sulla quota rosa, che ha superato il 53% su 120 mila dipendenti. E sempre a proposito di argomenti di grande attualità, il gruppo incoraggia con iniziative dedicate la natalità e la genitorialità. Infatti, il 90% delle lavoratrici di Poste Italiane torna al lavoro dopo il congedo di maternità, un grande successo visto che In Italia il 18%, d’età compresa tra i 18 e i 49 anni, non torna a lavorare dopo la nascita di un figlio.

Nel primo trimestre del 2023, sono proseguite le attività di riorganizzazione e razionalizzazione dei processi interni. Le risorse uscite dal Gruppo nei primi tre mesi del 2023, comprensive di esodi incentivati, sono 4,6 migliaia a tempo indeterminato e 1,7 migliaia a tempo determinato a fronte di nuovi ingressi pari a 5,5 migliaia.

Le nuove assunzioni

L’azienda – spiega una nota – starebbe valutando un numero consistente di nuove assunzioni nel biennio 2024-2025, con focus sull’innovazione. La ricerca soprattutto punta soprattutto sulle cosiddette professionalità Stem, legate all’ingegneria informatica, alla fisica e alla matematica. Si proseguirà anche nella conversione già in atto di alcuni contratti part time in full time e nei piani di mobilità territoriale volontaria. Grande attenzione è rivolta poi al capitolo formazione. Dal 2017 a oggi sono state erogate complessivamente circa 30 milioni di ore di formazione orientando le competenze verso gli scenari futuri e all’organizzazione dei processi rispetto alla profonda trasformazione digitale dell’Azienda. Solo nel 2022 le ore di formazione sono state circa 6 milioni di ore.

Il ricambio generazionale

Da sei anni a questa parte in Poste Italiane è attivo un piano di ricambio generazionale dei lavoratori, che prevede anche uscite su base volontaria dei dipendenti più vicini all’età pensionabile e il rafforzamento delle competenze in ambito recapito, nei centri di smistamento, negli uffici postali e a supporto della forza commerciale. Nel 2017 l’età media della forza lavoro era di 50 anni. Oggi, invece, si è abbassata a 47,9, con il 56% dei lavoratori che è sotto la mezz’età. Un’operazione resa possibile anche dalle migliaia di assunzioni dei 2022, con i nuovi ingressi la cui età media è di 32 anni. I giovani fino ai 30 anni presenti nel Gruppo ad oggi sono circa il 9% e i dipendenti con oltre 50 anni sono circa il 44%. I laureati sono cresciuti dal 12% del 2017 al 22% di oggi. 

Stabilizzazione per 2.100 portalettere

Entro la fine dell’anno 2.100 postini verranno assunti a tempo indeterminato, con orario part time. Ma sarà solo il primo passo, spiega la nota. Per le stabilizzazioni, quindi, nell’ultimo trimestre di quest’anno si realizzerà l’accordo sindacale siglato lo scorso 22 giugno 2023. Secondo le disponibilità fornite dai lavoratori ci saranno ben 1.156 stabilizzazioni al Centro-Sud, le altre 944 al Nord. Tra le grandi città si va dai 156 postini che saranno assunti a tempo indeterminato a Roma, ai 47 di Palermo. Nel mezzo Milano (137 stabilizzazioni), Napoli (104) e Torino (102). 

Assunzioni in vista anche per il settore energia, finanza, assicurazioni e anche per il progetto Polis. 

La quota rosa

Attualmente, come già anticipato, la presenza femminile in Poste Italiane supera il 53%. È donna il 44% dei componenti del Cda e il 46% dei quadri e dirigenti. È donna anche il 59% dei direttori dei circa 12.800 Uffici Postali, la rete sulla quale l’Azienda ha costruito la sua storia e la sua forza.

Per garantire le pari opportunità nella progressione di carriera, l’Azienda sta realizzando una serie di progetti che rafforzano l’impegno nella parità di genere, promuove numerose iniziative, a partire dalla partnership con “Valore D” (associazione di imprese per l’equilibrio di genere e una cultura inclusiva nelle aziende), fino e alla valorizzazione delle competenze Stem attraverso l’inserimento in Azienda di giovani donne con questo percorso di studi. 

Sostegno al lavoro femminile e alla genitorialità

Per favorire il lavoro femminile, Poste ha intrapreso diverse iniziative. Come il progetto sperimentale dal nome di “Mums at work”, per le neomamme al fine di facilitare il rientro delle donne supportandole nella ricerca di un equilibrio fra il nuovo ruolo di madri e quello di lavoratrici. Oppure “Lifeed“, avviato nel 2015 e oggi ridenominato, un percorso per rendere l’esperienza genitoriale un “master” in competenze trasversali, essenziali anche per la crescita professionale. I dipendenti che aderiscono all’iniziativa possono usufruire di percorsi di self-coaching che favoriscono il raggiungimento di un equilibrio tra vita privata e professionale, con un focus anche sulla partecipazione delle donne al mondo del lavoro.

Lato famiglia, durante il congedo di maternità, il Gruppo eroga il 100% della retribuzione per tutti i 5 mesi di astensione dal lavoro, rispetto al pagamento dell’80% previsto dalla legge. Poi c’è “Fiocco Giallo”, un cofanetto con prodotti per la cura e l’igiene del neonato inviato ai neogenitori per festeggiare il lieto evento.

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