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Poste Italiane: record di utili nel 2021 e il dividendo sale del 21%. In rialzo gli obiettivi 2022

Poste Italiane ha battuto gli obiettivi del piano “24SI”. La politica dei dividendi prevede una crescita annua del 7%. Nessun impatto dal conflitto in Ucraina

Poste Italiane: record di utili nel 2021 e il dividendo sale del 21%. In rialzo gli obiettivi 2022

Nel 2021 l’utile netto di Poste Italiane è cresciuto del 31%. La società guidata da Matteo Del Fante ha battuto gli obiettivi del piano “24SI” e ha deciso di “festeggiare” alzando i target per il 2022 e aumentando il dividendo del 21% rispetto al 2020, in anticipo rispetto alla politica prevista nel piano strategico. Poste ha anche rassicurato gli investitori: il conflitto in Ucraina non ha alcuna ripercussione diretta sul gruppo che, anzi, potrebbe rappresentare, “un porto sicuro per i risparmiatori”.

Nel 2021 boom di utili per Poste Italiane: tutti i risultati

Lo scorso anno si è chiuso con un utile netto record, pari a 1,6 miliardi di euro, in crescita del 31% rispetto al 2020, e un utile per azione di 1,214 euro. I ricavi sono saliti del 6,6% a 11,2 miliardi, mentre il risultato operativo ha registrato un rialzo del 21,1% a quota 1,8 miliardi, nella parte alta della guidance già rivista al rialzo.

Parlando dei vari business, nel 2021 i ricavi del comparto corrispondenza, pacchi e distribuzione sono cresciuti del 15,1% a 3,7 miliardi di euro. A spiccare è soprattutto il fatturato da pacchi che ha segnato un rialzo del 21% a 1,4 miliardi, supportato da volumi record nel segmento B2C nel primo semestre del 2021, superando gli obiettivi previsti nel piano strategico ’24SI’. Per il settore corrispondenza e pacchi, ha chiarito l’ad di Poste, Matteo del Fante, l’obiettivo prefissato del break even o di una piccola marginalità positiva è “a fine piano”, nel 2024.

Tornando al 2021,I servizi finanziari hanno registrato ricavi pari a 5,5 miliardi di euro (-1,2%) con il margine di interesse sostenuto dagli investimenti in crediti di imposta. I proventi da gestione proattiva del portafoglio di investimento sono stati assicurati per intero per il 2022 e per circa la metà per il 2023.

I ricavi dei servizi assicurativi sono cresciuti del 13,9% a 1,9 miliardi a fronte di una raccolta netta pari a 8,1 miliardi. In questo contesto, i premi dei prodotti multiramo sono stati pari al 58% del totale, quelli del comparto assicurativo vita sono stati pari a 17,6 miliardi (+5,5%) mentre i premi del ramo danni sono di 309 milioni (+30,1%).

Infine, i ricavi del settore pagamenti e mobile sono aumentati del 19,6% a 882 milioni “grazie all’accelerazione dei pagamenti digitali e tramite carta e a ricavi da servizi di telecomunicazione in crescita”, fa sapere la società in una nota.

I costi totali sono stati pari a 9,4 miliardi, in aumento del 4,1% rispetto al 2020. I costi ordinari del personale sono risultati pari a 5,2 miliardi, in rialzo dello 0,6% rispetto all’anno precedente. A fine 2021 la posizione finanziaria netta era positiva per 7,16 miliardi di euro, rispetto ai 6,86 miliardi di inizio anno. 

Per quanto riguarda il solo quarto trimestre, i ricavi sono scesi del 6% a 2,775 miliardi, l’ebit è calato del 17%  230 milioni, mentre l’utile netto (il dato include anche Sia) è aumento del 32% a 405 milioni. Ebit e utile netto nel quarto trimestre hanno superato del 14% e 5% rispettivamente le stime di consenso.

“Poste Italiane ha ottenuto risultati rilevanti, migliorando i propri numeri sia rispetto al 2020 che al 2019. Guardando, inoltre, agli ultimi 5 anni, abbiamo costantemente superato gli obiettivi del piano strategico, con l’utile netto del 2021 quasi raddoppiato rispetto al 2017. La trasformazione industriale iniziata con il piano Deliver 2022 e proseguita con il piano 24SI ha permesso di migliorare le performance dell’azienda, facendo leva sulla piattaforma di distribuzione omnicanale integrata del gruppo”, ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo, Matteo Del Fante.

Poste Italiane: il dividendo sale del 21% 

In virtù dei risultati conseguiti, Poste Italiane ha deciso di aumentare il dividendo. Ai soci sarà erogata una cedola pari a 0,59 euro per azione (+21%,con un payout al 58% ex SIA), contro attese a 0,55 euro per azione. La società ha annunciato una nuova politica dei dividendi che prevede una crescita annua fissata al 7%(era al 6%) “grazie a una solida performance delle attività.” 

La società ha ricordato che a novembre 2021 era stato staccato un acconto sul dividendo 2021 pari a 0,185 euro per azione. Di conseguenza, il saldo della cedola sarà di 0,405 euro. La data di stacco è stata fissata per il 20 giugno, con messa in pagamento il 22 giugno. 

Obiettivi 2022 rivisti al rialzo 

La società ha rivisto al rialzo gli obiettivi finanziari per l’anno in corso. Nel dettaglio, per il 2022 Poste Italiane prevede ricavi pari a 11,7 miliardi, in crescita dell’1,1% rispetto alla precedente guidance e un risultato operativo di 2 miliardi (+9% rispetto ai 1,9 miliardi precedenti). A fine anno, l’utile netto dovrebbe arrivare a 1,4 miliardi, l’8,9% in più rispetto a quanto previsto dalla guidance prevista nel piano strategico “24SI” di 1,3 miliardi. 

Ingresso nel mercato dell’energia a fine 2022

“Stiamo attuando una strategia anti-fragile – ha commentato Del Fante – che ci consente di adattarci e di reagire con successo a questa fase di forte incertezza, una strategia che ci ha permesso di superare i nostri obiettivi del 2021 in termini di ricavi, risultato operativo e utile netto”.

“Forti dei risultati conseguiti sul mercato dei pacchi – ha continuato l’Ad stiamo ora diversificando la nostra attività per diventare un operatore logistico ad ampio raggio, anche attraverso opzioni di crescita inorganica, quali l’acquisizione di Plurima, focalizzata sulla nuova nicchia di mercato della logistica ospedaliera in rapida espansione”. “Il prossimo passo è la logistica di magazzino, di settore, come la sanità. L’acquisizione di Plurima va in questa direzione”, ha aggiunto Del Fante nel corso della conferenza stampa, specificando che “Sul fronte delle acquisizioni non c’è niente di specifico in vista”.

Tra le novità più importante attese per il 2022 c’è l’ingresso nel mercato dell’energia, stimato per la fine dell’anno, “mediante la proposizione di un’offerta equa, competitiva e di semplice comprensione e un approvvigionamento da fonti green”, fa sapere Poste Italiane in una nota. Sull’offerta di energia “il tema è di opportunità o appropriatezza. Stiamo cercando di capire la finestra più opportuna”, ha detto il Ceo di Poste.

L’impegno verso la trasformazione ecologica prevede, inoltre, importanti iniziative e investimenti tra cui l’efficientamento energetico degli immobili, la riduzione delle emissioni della flotta aziendale e il fotovoltaico. Tali azioni accompagneranno il gruppo verso la cosiddetta ‘carbon neutrality’ prevista entro l’anno 2030.

​​Crescita nel business dei pagamenti

“Recentemente abbiamo lanciato nuove iniziative strategiche – ha affermato l’Ad di Poste – Abbiamo firmato un accordo per acquisire il 100% di Lis al fine di consolidare la nostra crescita nel business dei pagamenti di prossimità e rafforzare l’offerta di acquiring e di prodotti per le pmi, in linea con la strategia omnicanale integrata al centro del nostro piano. Abbiamo dimostrato di saper affrontare e superare con successo scenari di stress e siamo convinti di essere in condizioni migliori rispetto al mercato per far fronte alla situazione attuale”. Nel corso della conferenza stampa, Del Fante ha chiarito che “l’acquisizione di Lis è ancora in corso, sta andando avanti. Prevediamo ancora qualche settimana prima della chiusura. L’azienda resterà indipendente e avrà un business plan molto forte”.

Bonus fiscali

Sul fronte dell’ acquisto dei crediti legati ai bonus fiscali, Poste Italiane non prevede di andare oltre il tetto massimo imposto per legge di 9,5 miliardi. Lo ha chiarito Del Fante, spiegando che oggi ci sono 2mila richieste giornaliere e che gli acquisti da parte di Poste sono stati pari a 7,5 miliardi. “Siamo stati più che presenti rispetto al mercato, continueremo a esserlo, i paletti sono quelli che via via il quadro normativo ha inasprito nel corso della revisione della norma, avevamo un obiettivo di 9,5 miliardi e lo traguardiamo a fine periodo, era quello che ci eravamo prefissati”.

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