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Portogallo: via libera alla seconda tranche di aiuti

L’Ue, l’Fmi e la Bce ritengono che il Paese lusitano sia sulla “giusta strada” verso la realizzazione degli obiettivi per il consolidamento fiscale e che potrà ottenere gli 11,5 mld accordati. Tuttavia ritengono necessaria una maggiore capitalizzazione delle banche. Per il 2011 è prevista una contrazione del Pil del 2,2%.

Portogallo: via libera alla seconda tranche di aiuti

In arrivo a settembre 11,5 miliardi per il Portogallo. L’équipe incaricata di tenere sotto osservazione il Paese ha dichiarato che le riforme prese dal Governo sono “credibili”. Le tre grandi istituzioni Fondo monetario internazionale (Fmi), Unione europea (Ue) e Banca centrale europea (Bce), anche note come Troika, hanno detto di essere “sicure che gli obiettivi saranno raggiunti”.

Il Paese lusitano sembra essere disposto a tutto pur di raggiungere l’obiettivo di ridurre il deficit dal 9,1% del Pil al 5,9% per la fine dell’anno. Prima ancora che i tecnici della Troika dichiarassero il verdetto, il ministro delle Finanze, Vitor Gaspar, ha annunciato nuovi tagli per equilibrare i conti pubblici: un aumento dell’Iva sull’elettricità e sul gas naturale dal 6% al 23% nell’ultimo trimetre dell’anno e non nel 2012, come previsto . Jürgen Kröger, della Commissione europea, ha detto che non si aspettavano nuovi aumenti di tasse dal Portogallo.

E’ stato quindi dato il via libera per la seconda tranche di aiuti da 11,5 miliardi di euro previsti a settembre. L’Unione europea contribuirà con 7,6 miliardi e l’Fmi con 3,9. Tuttavia prima sarà necessaria l’approvazione formale da parte del Consiglio esecutivo del Fondo e del resto dei Paesi europei.

La Troika ha sottolineato la necessità di un aumento di capitalizzazione nel settore bancario portoghese che riduca gli effetti dell’indebitamento finanziario. Secondo i rappresentanti, bisogna superare questi problemi per poter accedere ai mercati il più presto possibile in vista della ripresa economica, dal momento che il Paese soffrirà una contrazione del 2,2% del Pil quest’anno.

Inoltre la Bce ha chiesto un maggiore controllo della spesa nelle regioni autonome del Portogallo, specialmente nel caso dell’arcipelago di Madeira, dai cui conti è emerso un buco di 227 milioni di euro negli ultimi giorni.

Fonti: ElPais, Diario de Noticias 

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