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Popolare Vicenza e Veneto Banca nella morsa di Bce e Ue

Oggi il Tesoro deve rispondere ai rilievi della Ue sui rimborsi ai soci per le perdite pregresse: da Bruxelles dipende il via libera all’aumento di capitale e all’ingresso dello Stato – Veneto Banca ufficializzerà in giornata le perdite 2016, mentre si attende il verdetto della Bce sulla solvibilità delle due banche

Popolare Vicenza e Veneto Banca nella morsa di Bce e Ue

Conti e rimborsi oggi per le la Banca Popolare di Vicenza e per Veneto Banca, attese da un’altra settimana cruciale, strette come sono dalla morsa della Ue e della Bce ma anche di investitori, risparmiatori e clienti in fuga. Oggi il Cda di Veneto Banca rivelerà in via ufficiale le perdite del 2016, che supereranno il miliardo di euro anche se saranno probabilmente minori di quelle della Popolare di Vicenza, che è arrivata a un rosso di 1,9 miliardi.

E oggi stesso il Tesoro deve rispondere ai rilievi e alle richieste di chiarimento dell’Antitrust Ue sui rimborsi previsti ai soci per le perdite pregresse. Dal giudizio di Bruxelles dipende il via libera all’aumento di capitale e al conseguente intervento dello Stato nel salvataggio delle due banche venete che poi procederanno verso la fusione, vista come l’estrema ratio per evitare le forche caudine del bail-in che aggraverebbe ancor di più i drammi sociali di imprese e famiglie che avevano investito in azioni o bond subordinati della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca.

Ma prima di arrivare alla ricapitalizzazione e alla fusione c’è un altro esame che le due banche venete devono superare: quello della Bce, che deve pronunciarsi sulla loro solvibilità. Insomma, un percorso ad ostacoli che sembra non finire mai, ma che ha invece i giorni contati perché gli investitori e i clienti fuggono e la Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono ormai a corto di liquidità. Fra qualche settimana, se il calvario non finirà, i due istituti rischiano di non avere più i soldi nemmeno per pagare gli stipendi e per mandare avanti la normale attività di banca.

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