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Pop Mart crolla in Borsa tra timori sulla domanda e prese di profitto: fine della corsa dei Labubu?

Dopo un anno di crescita straordinaria, il titolo di Pop Mart, il famoso produttore cinese delle bambole Labubu, ha subito un brusco calo a Hong Kong (-7,11%). Si tratta del ribasso più significativo degli ultimi mesi

Pop Mart crolla in Borsa tra timori sulla domanda e prese di profitto: fine della corsa dei Labubu?

Le azioni di Pop Mart, il famoso produttore cinese delle bambole Labubu, hanno subito un brusco calo lunedì 8 settembre, segnando il ribasso più consistente degli ultimi cinque mesi. Dopo un anno di crescita spettacolare, con il titolo salito di oltre il 500% grazie all’entusiasmo per i giocattoli da collezione e alle vendite delle blind-box, le azioni, quotate a Hong Kong, sono scese del 7,11% a 287,60 dollari di Hong Kong, subito dopo l’ingresso della società in due importanti indici azionari: l’Hang Seng Index e l’Hang Seng China Enterprises Index. È la fine della corsa delle azioni Pop Mart o solo una pausa temporanea?

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Chi è Pop Mart e cosa sono le Labubu

Fondata nel 2010 da Wang Ning a Pechino, Pop Mart è famosa per le bambole Labubu, vendute in confezioni misteriose chiamate blind-box. Questi pupazzetti pelosi, con denti a punta e forme fantasiose, stimolano il collezionismo: il formato a sorpresa spinge a comprare più pezzi per completare le serie, creando una domanda continua.

Grazie a influencer e celebrità come Brad Pitt, Lisa delle Blackpink, Dua Lipa e Rihanna, i Labubu sono diventati un vero fenomeno globale. Le edizioni speciali, spesso limitate e introvabili, trasformano ogni Labubu in uno status symbol, molto ambito anche nel mercato secondario.

Negli ultimi dodici mesi, le azioni di Pop Mart sono cresciute del 501%, del 215% da inizio anno, spinte dall’entusiasmo della Generazione Z per i “designer toys”, portando la capitalizzazione a 386 miliardi di dollari di Hong Kong (circa 49,6 miliardi di dollari) e rendendo il fondatore uno dei più giovani miliardari della Cina. 

Pop Mart: perché le azioni sono crollate?

Il recente crollo del titolo è stato causato da più fattori interconnessi. Il primo riguarda il lancio della nuova mini Labubu, che ha evidenziato segnali di domanda più debole nel mercato secondario. I collezionisti stanno acquistando meno rispetto al passato, e i prezzi di rivendita sono in calo. Secondo Qiandao, piattaforma specializzata nella rivendita di giocattoli Pop, le bambole Labubu di terza generazione hanno perso il 4% negli ultimi tre giorni, mentre le prime due generazioni sono rimaste stabili. Il prezzo medio delle mini Labubu è sceso di 6 yuan (0,84 dollari) nell’ultima settimana, attestandosi a 105 yuan, secondo Xianyu, piattaforma di second-hand di Alibaba. Jeff Zhang di Morningstar Inc. ha osservato: “I prezzi nel mercato secondario stanno calando a causa del rifornimento e del raffreddamento della domanda per alcune seri”. Inoltre, è emerso un feedback negativo sulla qualità dei nuovi prodotti, un problema che la direzione deve affrontare rapidamente.

Prese di profitto e dinamiche di mercato

Oltre alla debolezza del mercato secondario, il calo delle azioni Pop Mart è stato amplificato dalle prese di profitto degli investitori. Dopo settimane di forte rialzo, molti hanno deciso di vendere per incassare i guadagni accumulati. A questo si è aggiunto l’ingresso del titolo negli indici Hang Seng e Hang Seng China Enterprises, che nelle settimane precedenti aveva generato un aumento artificiale del prezzo, spingendo ulteriormente alcuni investitori a sfruttare l’occasione. Il risultato è stato un aumento del volume delle vendite, con livelli record di vendite allo scoperto, che hanno accentuato la pressione ribassista sul mercato.

Pop Mart in Borsa: opportunità o rischio?

Non tutti vedono nero. Secondo Morgan Stanley, la correzione attuale potrebbe rappresentare una opportunità di acquisto, grazie al solido portafoglio di proprietà intellettuale di Pop Mart e al modello direct-to-consumer, che limita la distribuzione e alimenta la domanda nei negozi ufficiali. Il ridimensionamento dei prezzi nel mercato secondario potrebbe portare a un equilibrio più sostenibile nel lungo termine.

Il brusco scivolone di oggi appare quindi come una fase di ricalibrazione: da un lato il track record di crescita eccezionale dell’azienda, dall’altro il bisogno di gestire meglio la saturazione del mercato e la percezione della qualità dei nuovi prodotti.

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