Condividi

Pnrr: accordo tra Roma e Bruxelles sulla terza rata. Slittano i posti letto, l’Italia rinuncia (per ora) a 500 milioni

La terza rata del Pnrr per l’Italia sarà decurtata di 519 milioni di euro, con l’accordo di recuperarli all’interno della quarta rata

Pnrr: accordo tra Roma e Bruxelles sulla terza rata. Slittano i posti letto, l’Italia rinuncia (per ora) a 500 milioni

Si sblocca finalmente la terza rata del Pnrr grazie all’accordo, arrivato con mesi di ritardo, sui posti letti negli studentati universitari che il governo considerava come un obiettivo raggiunto ma che, secondo Bruxelles, in realtà comprendeva una parte di alloggi preesistenti che non avrebbero dovuto essere inclusi nel finanziamento. 

L’intesa sul Pnrr: slittano i posti letto, mezzo miliardo in meno nella terza rata

Secondo quanto previsto dall’intesa che il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, ha portato oggi in cabina di regia, il target intermedio dei 7.500 posti letto negli studentati da raggiungere entro la fine del 2022 viene eliminato e la quota viene inclusa nei 60mila posti previsti entro la fine del 2026. Il tutto porterà a una riduzione della rata di 519 milioni di euro che saranno recuperati all’interno della quarta rata.

“Dopo un’approfondita interlocuzione con la Commissione Europea, oggi il Governo italiano ha presentato nella riunione della Cabina di Regia sul Pnrr una richiesta di modifica in materia di riforma degli alloggi per studenti, al fine di: inserire una nuova milestone nella quarta rata; chiarire le condizioni e gli obiettivi della misura; correggere alcuni errori materiali”, ha riferito una una nota di Palazzo Chigi.

“In accordo con la Commissione, le modifiche proposte non avranno alcun impatto sull’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia riceverà nel 2023 con la terza e la quarta rata (per un importo totale di 35 miliardi di euro). La terza rata prevedrà 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta 28 obiettivi per 16,5 miliardi. Il totale di 35 miliardi di euro previsto dal Pnrr nel 2023 sarà incassato per intero”, specifica la nota.

Protestano gli studenti: “Avevamo ragione noi”

“Sugli studentati avevamo ragione ma il Ministero non ci ha mai voluto ascoltare” si legge nella nota dell’Unione degli Universitari sullo sblocco della terza tranche del Pnrr che non prevede i fondi per gli alloggi universitari. “Avevamo detto – continua l’Udu – che non era corretto dare 210 milioni ai privati, spesso per posti letto che esistevano già mentre andavano rendicontati solo posti letto nuovi. La responsabilità di questo fallimento è tutta del Governo”. “Vogliamo che la Ministra Bernini ci convochi con urgenza per ripensare insieme il piano di realizzazione degli studentati”, dicono gli studenti.

Ue, con Roma scambi costruttivi, valuteremo modifiche Pnrr

“La collaborazione tra la Commissione e le autorità italiane è stata molto costruttiva”, spiega un portavoce della Commissione Ue in merito alla modifica della terza rata attuata dall’Italia. “Poiché il lavoro tecnico è ancora in corso, non possiamo fornire ulteriori dettagli in questa fase. La Commissione valuterà formalmente l’emendamento proposto nel contesto del quadro normativo relativo alle revisioni dei piani di risanamento e di resilienza. Non prevediamo modifiche all’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia dovrebbe ricevere nel 2023, tenendo conto della terza e della quarta richiesta di pagamento”.

Commenta