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Pirelli trimestrale: i ricavi aumentano del 22% e l’utile netto è più che raddoppiato. La Borsa applaude

Nel primo trimestre 2022 Pirelli segna +22,2% nei ricavi e un +160,2% nell’utile netto e rivede le stime per il 2022 – A Piazza Affari il titolo è in vetta alla classifica con un +3,91%

Pirelli trimestrale: i ricavi aumentano del 22% e l’utile netto è più che raddoppiato. La Borsa applaude

Pirelli chiude il primo trimestre del 2022 con ricavi e utile in forte crescita nonostante la volatilità dello scenario esterno (crescente inflazione, difficoltà lungo la catena di fornitura e lockdown in Cina), accentuatosi con il conflitto russo-ucraino. Fattori che hanno portato il management di Pirelli a rivedere i target finanziari per il 2022, rispetto ai dati comunicati al mercato in occasione della diffusione dei dati di bilancio del 2021. A fine giornata, il titolo del gruppo degli pneumatici è tra i migliori del Ftse Mib e guadagna il 3,91%.

Pirelli trimestrale: in aumento anche l’ebit adjusted (+35,4%)

Pirelli ha terminato il primo trimestre dell’anno con ricavi per oltre 1,52 miliardi di euro, in aumento del 22,2% rispetto agli 1,25 miliardi ottenuti nei primi tre mesi del 2021. La crescita organica dei ricavi è stata pari al 19% (+3,2% l’impatto derivante dai cambi). I ricavi High Value sono stati pari al 74% del totale (rispetto al 73% del primo trimestre 2021). Il consensus degli analisti aggiornato al 2 maggio 2022, indicava un fatturato di 1,44 miliardi di euro con un ebit adjusted di 217 milioni e un risultato netto di 103 milioni.

In aumento anche il margine operativo lordo adjusted, che cresciuto da 266,5 milioni a 333,1 milioni di euro (+25%), la marginalità è salita dal 21,4% al 21,9%. Il consensus degli analisti indicava un ebitda adjusted di 323 milioni di euro e una marginalità del 22,3%. L’ebit adjusted è salito da 168,8 milioni a 228,5 milioni di euro (+35,4%), con un margine ebit adjusted pari al 15%, grazie al miglioramento delle leve interne (volumi, price/mix, efficienze) che ha più che compensato le negatività dello scenario esterno (materie prime, inflazione).

Pirelli ha chiuso i primi tre mesi del 2022 con un utile netto (esclusa la quota di terzi) di 107,5 milioni di euro, rispetto ai 39 milioni di euro contabilizzati nel primo trimestre del 2021. Gli analisti indicavano un risultato netto positivo per 103 milioni di euro.

A fine marzo 2022 l’indebitamento netto di Pirelli era salito a 3,58 miliardi di euro, rispetto ai 2,91 miliardi di inizio anno, mentre gli analisti si attendevano un indebitamento di 3,63 miliardi di euro. Pirelli ha evidenziato che il margine di liquidità di 1,94 miliardi di euro garantisce la copertura delle scadenze sul debito verso banche e altri finanziatori almeno fino a febbraio 2024.

Nell’intero trimestre le attività operative di Pirelli hanno assorbito cassa per 672,9 milioni di euro (-635,5 milioni del primo trimestre 2021), mentre gli investimenti materiali e immateriali (Capex) sono stati pari a 48,6 milioni di euro.

Rivisto l’outlook 2022

Le tensioni geopolitiche e il calo della domanda in Cina per le misure di lockdown frenano le prospettive di crescita economica globale. Per il 2022 è prevista una crescita del pil globale del 3,2% (4,4% la previsione dello scorso febbraio) e un’inflazione del 6,6% (4,1% a febbraio). Tali stime incorporano le previsioni di strette monetarie negli Usa e in Europa, nonché́ l’impatto dell’inflazione sui prezzi al consumo e alla produzione.

Il nuovo scenario si traduce in stime più caute anche per il comparto auto, con una produzione globale prevista stabile rispetto al 2021 (+6% la precedente stima). Per la domanda a livello globale di pneumatici car si prevede una crescita di circa lo 0,5% (circa 3% la precedente indicazione) che riflette sia i citati livelli di produzione auto sia il calo della domanda car tyre in Cina.

Nel dettaglio, i vertici prevedono ricavi compresi tra 5,9 e 6 miliardi di euro, mentre il margine ebit adjusted è stimato nell’ordine del 15%. Il flusso di cassa netto ante dividendi è atteso a circa 450 milioni di euro, dopo investimenti pari a circa 390 milioni di euro. A fine 2022 l’indebitamento netto dovrebbe invece ridursi a 2,6 miliardi di euro.

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