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Piazza Affari sull’ottovolante: parte male ma chiude in parità

L’inizio della prima seduta dell’anno è stato da incubo ma, poco a poco, il Ftse Mib ha recuperato terreno chiudendo in sostanzialità parità (+0,04%) – Banche in ribasso dopo il commissariamento di Carige che le costringerà ad entrare nel capitale della banca ligure – Boom della Juventus e ottima performance delle utilities.

Piazza Affari sull’ottovolante: parte male ma chiude in parità

La virata al rialzo del petrolio a metà pomeriggio incoraggia i listini, che restano però molto volatili. Le piazze europee chiudono timidamente positive, con l’eccezione di Parigi (-0,87%), mentre Wall Street viaggia in altalena dopo una partenza in profondo rosso.

Piazza Affari, +0,04%, 18.330 punti, è tenuta a galla dalla Juventus +10,17% nella prima seduta del 2019. Un buon risultato in fondo, alla luce delle perdite del Ftse Mib della mattinata che hanno toccato anche -2%. Le banche restano in fondo al listino, impensierite dal commissariamento di Carige, mentre risultano ben comprate le utility. Il copione è simile a Madrid +0,09% e Londra +0,05%; leggermente più tonica Francoforte +0,24%

A New York gli indici non trovano pace. Pesa sulla fiducia degli investitori il rallentamento globale dell’economia: in Cina il Pmi in dicembre è sceso per la prima volta da 19 mesi sotto la soglia dei 50 punti (49,7), che demarca la fase di espansione da quella di contrazione. Nella zona euro l’indice manifatturiero è calato a 51,4 punti e in Francia e in Italia le cose sono andate anche peggio, collocandosi sotto la linea del Piave dei 50 punti. Anche negli Usa il Pmi manifatturiero ha perso slancio a dicembre, toccando i minimi da 15 mesi (53,8). 

Fra i titoli americani affonda Tesla (-6,43%), a causa delle consegne sotto le attese del Model 3 nel quarto trimestre e del taglio dei prezzi negli Stati Uniti. Il dollaro recupera terreno contro le principali valute e l’euro perde quasi un punto percentuale contro il biglietto verde portandosi in area 1,135.

Fra le materie prime si registra una fiammata del petrolio: Brent +2,73%, 55,27 dollari al barile; Wti +2,93, 47,06 dollari al barile. L’oro si consolida nel suo ruolo di bene rifugio e sale a 1285,42 dollari l’oncia (+0,22%). Tornando in Piazza Affari: regina del listino è la Juventus, in scia a indiscrezioni stampa su un possibile interessamento per la stella francese del Psg, Kylian Mbappé. 

In denaro Prysmian +3,44%; Snam +3,17%; Terna +2,32%; A2a +1,97%. I titoli peggiori di oggi sono quasi tutte banche: Bper -2,02%; Ubi -1,62%; Intesa -1,72%; Unicredit -1,23%. Male anche Unipol -1,65%.

L’obbligazionario galleggia, senza più il paracadute del Qe, confortato dall’approvazione della manovra ma zavorrato dal rallentamento economico. Il rendimento del decennale è al 2,69% e lo spread con il Bund si allarga dell‘1,04% a 2515.70 punti base.

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