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Piazza Affari regina d’Europa, nuovi record a Wall Street

Nel giorno del passaggio del testimone in Bce da Draghi a Lagarde, Milano e Francoforte sono le Borse più vivaci in Europa – S&P e Nasdaq collezionano nuovi record – Lusso a due facce sull’onda di Tiffany: vola Ferragamo, scende Moncler.

Piazza Affari regina d’Europa, nuovi record a Wall Street

Il via libera della Ue al rinvio della Brexit, una previsione positiva sui dazi e una possibile “colazione” con Tiffany sostengono i listini europei, che chiudono in leggero progresso, anche grazie all’apertura intonata di Wall Street, subito in zona record con lo S&P 500. Francoforte si ferma a +0,39%; Parigi +0,15%; Madrid +0,16%; Londra +0,08%. Piazza Affari, +0,38%, 22.695 punti, trascinata da  Pirelli +4,19%; Ferragamo +4,18%; Finecobank +2,41; Stm +2,23%. Anche l’obbligazionario italiano limita le perdite, dopo uno sbandamento dovuto al crollo di PD-M5S nelle elezioni regionali.

Lo spread con il decennale tedesco sale a 143 punti base (+0,92%) e il rendimento del Btp tocca nuovamente l’1%; sale anche il rendimento del Bund, che chiude a -0,33%. L‘euro è in lieve vantaggio sul dollaro, con il cambio in area 1,1096 nel giorno dell’addio del gotha europeo a Mario Draghi, quale presidente della Bce. La festa è velata di tristezza, ma Draghi si congeda con stile: lasciare la Bce è più facile sapendo che “è in buone mani”, dice di fronte a Christine Lagarde chiamata a succedergli dal primo novembre. 

La sterlina è piatta contro la moneta unica, mentre sono maggiori le probabilità di una Brexit ordinata, anche alla luce della decisione dei 27 Paesi Ue di accettare la richiesta del Regno Unito per un rinvio dell’uscita al 31 gennaio.

La maggior propensione al rischio scoraggia gli acquisti di oro, che si muove negativo in zona 1494,65 dollari l’oncia. Arretra il petrolio, Brent -1,32%, 61,20 dollari al barile. L’oro nero non riesce a beneficiare delle buone notizie dal fronte dazi, che invece danno una mano ai titoli del settore auto. In particolare si guarda alle conferme arrivate nel weekend, per l’accordo Usa-Cina sulla fase 1. A spingere in questa direzione sono le parole di Donald Trump, che si aspetta di firmare l’intesa al vertice Apec in Cile a metà novembre. Inoltre, in attesa della Fed (mercoledì) e della banca centrale del Giappone (giovedì), Wall Street si concentra sui titoli Tiffany (+31%), che vanno a ruba dopo la conferma di un’offerta da parte di Lvmh (-0,48% a Parigi).

Il colosso del lusso, che nel settore gioielli già possiede Bulgari, vorrebbe mangiarsi Tiffany al prezzo di 120 dollari per azione, pari a una valorizzazione della società di quasi 14,5 miliardi di dollari. Si tratterebbe della maggiore acquisizione mai fatta da Lvmh, ma oggi il prezzo dei titoli sta andando ben oltre l’offerta (attualmente 129,1 dollari). È sugli scudi anche Fitbit (+24,5%) dopo l’indiscrezione che sarebbe nel mirino di Google (+2,42%).

I movimenti nel settore lusso in Piazza Affari tonificano un titolo come Ferragamo, soffre invece Moncler, -1,85%, oggetto di qualche presa di beneficio dopo il balzo della settimana scorsa. Nel settore auto spicca il balzo di Pirelli, che domani presenterà i dati trimestrali.

I guadagni sono modesti per Generali +0,25%, mentre è piatta Mediobanca -0,09%, nel giorno dell’assemblea dove è emerso che la Delfin di Leonardo Del Vecchio possiede oggi il 7,5% del capitale di Piazzetta Cuccia, ed è il secondo azionista davanti a Bollorè, sceso al 6,73%. Debolezza per Eni -0,73%; Ubi -0,25%; Enel -0,23%.

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