Un indice dedicato esclusivamente ai titoli del lusso. Questa l’ultima tentazione della Borsa Italiana, dove l’idea ha iniziato a circolare dopo il grande successo dell’Ipo di Moncler. La griffe dei piumini, d’altra parte, è stata solo l’ultimo collocamento positivo registrato nel settore: in precedenza gli investitori avevano già accolto in modo più che favorevole le quotazioni di Bruno Cucinelli, Salvatore Ferragamo, Yoox e Moleskine.
Al momento da Piazza Affari non arrivano conferme né smentite, ma è indubbio che un “Luxury Index” avrebbe un grande appeal per gli investitori stranieri, soprattutto in un periodo di grande liquidità sui mercati internazionali grazie alla politica fortemente espansiva della Federal Reserve e della Bank of Japan.
E’ probabile, tuttavia, che questa possibile novità non avrebbe conseguenze significative sul numero delle società quotate nel comparto del lusso. In Italia la maggior parte delle aziende del settore è a struttura familiare e le diverse proprietà rifiutano il grande passo in Borsa per non rischiare di perdere il controllo delle proprie creature. Anche se l’Ipo, naturalmente, attenuerebbe gli effetti della stretta del credito.
