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Piazza Affari, nuovo tonfo con le banche

Milano ancora maglia nera in Europa, ha allargato le perdite nel pomeriggio con Wall Street – Chiudono in ribasso anche Londra, Parigi e Francoforte – Si rafforza l’euro sopra quota 1,1 sul dollaro – Raffica di sospensioni sulle Popolari – Il petrolio risale nonostante le alte scorte Usa tengono i prezzi sotto pressione – Sprofonda Saipem.

Piazza Affari, nuovo tonfo con le banche

Crollano le banche e travolgono Piazza Affari che chiude in rosso del 2,85%. Decisi cali anche per gli altri listini europei: Parigi -1,33%, Francoforte -1,53%, Londra -1,43%. Le vendite colpiscono il settore bancario in tutta l’Europa ma sono particolarmente violente sugli istituti italiani che subiscono una raffica di sospensioni. Tra i peggiori del Ftse Mib Banco Popolare -10,02%, su cui pesano le ipotesi di stallo della fusione con Bpm, Ubi Banca -8,99% e Bper -8,28%. Mps -6,67%, ormai sui minimi storici. Tra i titoli più venduti anche Yoox -8,29%. Male anche gli industriali. Fca -4% dopo il richiamo volontario di 441mila Dodge. Vendite ancora sui petroliferi con Eni che perde e non si ferma il tracollo dei diritti Saipem -49,45%, peggior titolo in assoluto sul Ftse Mib. Il combinato prezzo/diritto chiude a 1,6 euro, in ribasso del 40% rispetto a ieri. Dall’annuncio sui termini dell’aumento di capitale il passivo è del 69%.

Solo tre blue chip si salvano sul listino principale: Salvatore Ferragamo +1,38%, Tod’s +0,76% e Tenaris +0,34%. Rimbalza invece il petrolio: il Wti sale del 3,92% a 31,05 dollari al barile e il Brent del 3,76% a 33,95 dollari al barile, nonostante il dato sulle scorte di petrolio siano salite oltre i 500 milioni di barili con un aumento di 7,7 milioni. 

Dopo un avvio positivo in scia alla risalita del greggio, anche Wall Street ha invertito la rotta e alla chiusura dell’Europa viaggia in territorio negativo. Il Dow Jones cede lo 0,17% e l’S&P500 l’1,13%. Oltre alle banche in calo anche i tecnologici, con Amazon che perde il 4%. L’inversione di tendenza è stata innescata dal dato pubblicato nel pomeriggio sull’indice Ism che a gennaio è sceso sui minimi degli ultimi 20 mesi, peggio delle attese, a 53,2 punti da 55,8 punti.

Il mercato si interroga su quello che farà ora la Fed, in relazione alla politica di rialzo di tassi avviata a dicembre. Balza l’euro che sale sul dollaro dell’1,20% a 1,1050 anche per effetto delle parole del presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, che ha dichiarato in un’intervista che il peggioramento dell’outlook dell’economia globale e il rafforzamento del dollaro rischiano di danneggiare l’economia americana. Dudley ha spiegato che la Fed guarderà con grande attenzione a un persistente irrigidimento delle condizioni di credito nel portar avanti il proprio programma di aumento dei tassi di interesse.

Sempre sul fronte macroeconomico è stato pubblicato il dato Adp sui posti di lavoro creati a gennaio negli Usa nel settore privato, 205mila nuovi posti, leggermente migliore delle attese. venerdì il dipartimento del Lavoro renderà noto il dato ufficiale sui nuovi impieghi creati nel mese inclusivo del settore pubblico.

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