Giù le Borse europee, bene Wall Street. Inizio di settimana a due velocità per le Borse. Il Ftse Mib chiude in calo dell’1,12% a 16.655 punti, seguito da Francoforte -0,41%, Parigi -0,4% e Londra invariato. A Wall Street il Dow Jones sale dello 0,67% e l’S&P500 dello 0,59%.
Sul fronte macroeconomico è arrivata una nota negativa. In agosto la fiducia dei consumatori italiani è scesa a 109,2 (da 111,2) di luglio. La fiducia delle imprese manifatturiere è scesa a 101,1 (dal 102,9). Per entrambi si tratta dei valori più bassi dal luglio/febbraio 2015.
Lo spread Btp Bund si allarga a 119 punti base e rendimento all’1,12%. Il Tesoro ha venduto in asta tutti i sei miliardi di euro del Bot a sei mesi con tassi in discesa a -0,236% da -0,185% del collocamento di luglio, avvicinandosi al record negativo di -0,262% registrato lo scorso maggio.
Sull’onda delle parole di Janet Yellen, il dollaro si è rafforzato sull’euro e oggi il cambio ha chiuso a 1,117285. Il petrolio è debole: il Brent cede l’1,64% a 49,33 dollari al barile, il Wti cede l’1,68% a 46,84 dollari al barile. Il focus è sulle prossime mosse della Fed e sul dato dell’occupazione atteso per venerdì.
Sul fronte macro negli Usa è calato a -6,2 punti l’indice manufatturiero della Fed di Dallas di agosto, è aumentata dello 0,1% l’inflazione Oce “core” di luglio su base mensile e dell’1,6% annua. Sono salite dello 0,3% le spese per consumi a luglio in linea con le stime. A Piazza Affari le vendite colpiscono banche e finanziari: maglia nera a Bper (-2,97%), Azimut (-2,72%) e Ubi (-2,02%). Giù anche Generali -1,97%. Deboli i petroliferi con i cali del petrolio. Saipem -1,92%.
Miglior titolo del Fste Mib, e in controtendenza rispetto al comparto bancario, Mps (+1,27%) sulle indiscrezioni di stampa del weekend secondo cui, per contenere l’aumento di capitale da 5 miliardi, la banca starebbe studiando la conversione volontaria in azioni di 3 miliardi di bond subordinati in mano agli investitori istituzionali. Bene anche Ferrari +0’,53%, Ferragamo +0,24%.
Unicredit scivola dello 0,27%. Si sgonfia in chiusura la spinta sulle indiscrezioni del Financial Times sulla vendita di Pekao: secondo il quotidiano britannico la polacca Pzu “è fiduciosa di poter raggiungere un accordo per l’acquisizione di Pekao entro la fine di ottobre”. Secondo una fonte anonima, a spingere per una conclusione rapida è l’ad Jean Pierre Mustier: meglio muoversi prima del referendum che potrebbe complicare l’esito di un aumento di capitale.
Fca -1,7% scivola mentre sembra allontanarsi l’ipotesi di vendita di Magneti Marelli. L’ad Sergio Marchionne ha detto: ”Non abbiamo mai messo in vendita il gruppo, ma ”nel medio lungo termine probabilmente il suo futuro sarà altrove”.
Da rilevare la performance di Prada +13% in chiusura a Hong Kong. Nonostante nonostante il calo dei ricavi e dei margini dei sei mesi chiusi a luglio 2016, la griffe prevede per l’esercizio in corso una svolta. Italcementi invariata nel giorno in cui parte l’Opa da 2 miliardi di euro di HeidelbergCement.
Rally di Cit Biopharma +19% sulla scia del buon esito della sperimentazione di fase III su un farmaco per la mielofibrosi.