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Piazza Affari in rosso con le banche. Bene l’asta Bot

Le vendite sui bancari zavorrano Milano, che a metà giornata perde oltre un punto e mezzo percentuale, maglia nera in Europa – Male anche assicurazioni e risparmio gestito – Buone notizie invece dai titoli di stato: l’asta di bond a 6 mesi si è chiusa con tassi al minimo storico.

La prospettiva delle elezioni anticipate non va a genio a Piazza Affari, che reagisce con un sensibile ribasso. A Milano l’indice Ftse Mib arretra dell’1,2% a metà giornata, sotto quota 21 mila punti. In flessione assai più lieve le altre piazze europee: Parigi, Francoforte e Madrid cedono tra lo 0,1 e lo 0,2%. Chiusa per festività Londra. I mercati sono in attesa dell’audizione di oggi pomeriggio del presidente della Bce, Mario Draghi, al Parlamento europeo.

Il cambio euro/dollaro è poco mosso a 1,117. Sul mercato dei bond, il Btp a 10 anni è scambiato a un rendimento del 2,13%, il livello di venerdì scorso era 2,10%. Lo spread on il Bund (0,33%, invariato) sale a 180 punti base.

Il Tesoro ha collocato stamane 6 miliardi di euro di Bot a 6 mesi con rendimento negativo allo 0,358%, in calo di 3 punti base dall’asta del 26 aprile scorso. Si tratta di un nuovo minimo storico. 

Petrolio invariato rispetto alla chiusura di venerdì con il Brent scambiato a 52 dollari/barile. Eni accusa un calo dello 0,42%, Tenaris -0,36%. Positiva invece Saipem (+0,64%).

A Piazza Affari i ribassi più forti sono delle banche: Banco Bpm perde il 3%, Intesa -1,7%, Unicredit -2%. Il banchiere centrale francese e consigliere Bce François Villeroy de Galhau ha detto oggi che i problemi del settore bancario italiano e portoghese vanno affrontati tempestivamente e in via definitiva, poiché “non è normale” che difficoltà locali danneggino l’immagine del sistema bancario a livello di intera zona euro.

Forti ribassi anche per le assicurazioni e le società del risparmio gestito: Anima -2,7%. Pesano gli orientamenti del nuovo ad di Poste Italiane (-1%). Matteo del Fante ha dichiarato di voler puntare sui servizi finanziari, seppur non in chiave di asset management per il rischio di innescare una concorrenza interna rispetto alla raccolta del risparmio postale. Banca Generali -1,7%, Generali scende dell’1,3%, Unipol-1,5%.

Avanza Ferrari (+0,5%) dopo la vittoria al Grand Prix di Montecarlo. Cali contenuti per i maggiori titoli dell’industria: Fiat Chrysler-0,6%, Stm -0,3% e Leonardo -0,3%. Guadagna Brembo (+1,2%) nel giorno in cui è operativo il frazionamento delle azioni ordinarie tramite l’assegnazione di cinque nuove azioni per ciascuna posseduta. 

Per Altagamma le prospettive del mercato del lusso sono migliorate per il 2017: rispetto allo scorso ottobre la crescita attesa è del 3/4% a cambi costanti, quasi un punto percentuale in più rispetto alla stima di ottobre. La notizia non impedisce un nuovo calo del titolo Ferragamo -0,5%. Stamattina Credit Suisse ha abbassato il target price a 23 euro da 24 euro. Confermato il giudizio Neutral. Giù anche Moncler (-1,5%).

Arretrano Enel (-1,5%) e Telecom Italia (-1,5%). Male anche le altre utility: Snam -1%), Terna-1,1%. È in corso l’assemblea Parmalat (+0,32%). Amber Capital ha proposto la promozione di un’azione di responsabilità contro gli ex consiglieri di Parmalat Antonio Sala, Marco Reboa, Francesco Gatti, Daniel Jaouen e l’attuale Ad Yvon Guerin. Nel corso degli interventi, Giorgio Martorelli di Amber Capital ha chiesto che Lactalis (89,632% del capitale) non partecipi alla votazione.

Infine la Juventus (+0,85 a 0,76 euro). Banca Imi ha abbassato il rating sul titolo da add a hold, aumentando però il target price da 0,35 a 0,72 euro, dopo aver previsto per il bilancio 2016-2017 ricavi in aumento a 540 milioni di euro grazie alle plusvalenze sulle cessioni e ai maggiori ricavi dai diritti tv.

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