Condividi

Piazza Affari in netto calo: Ferrari sprofonda ma la Roma vola

Yellen spaventa i mercati sostenendo che gli Usa potrebbero alzare i tassi per raffreddare la ripresa. Ne esce una giornata di ribassi su tutte le Borse ma Milano è la peggiore d’Europa (-1,8%) e scivola addirittura sotto i 24 mila punti base. Ferrari (-8%) il titolo più colpito dopo il rinvio di un anno dei target finanziari mentre la Roma incassa subito l’effetto Mourinho con un balzo del 21%

Piazza Affari in netto calo: Ferrari sprofonda ma la Roma vola

Ferrari in panne e Roma superstar: la seduta di Piazza Affari si è dipanata oggi fra questi due estremi. Il Ftse Mib, che aveva galleggiato in mattinata, chiude in calo dell‘1,81% e scivola sotto i 24mila punti (23.977), azzoppato dal cavallino rampante che perde l‘8,02% a seguito del rinvio degli obiettivi 2022 all’anno successivo a causa della pandemia. I conti trimestrali sono andati benissimo (206 euro l’utile netto in crescita del 24%) e il portafoglio ordini è a livelli record, ma tanto non è bastato a frenare la fuga degli investitori intimoriti dai target del prossimo anno. Fuori dal paniere principale invece il “titulo” che ha fatto fuochi e fiamme è quello della Roma (+21,02%) grazie all’arrivo in panchina dell’allenatore portoghese José Mourinho.

Giornata a due facce anche nel resto d’Europa. Dopo una mattinata tranquilla e tendenzialmente positiva, il clima dei mercati continentali si è progressivamente raffreddato per toccare il punto più basso nel pomeriggio a seguito dell’apertura stonata di Wall Street. A spaventare i mercati c’è stata una dichiarazione del Segretario al Tesoro, Janet Yellen, secondo cui gli Usa potrebbero aumentare i tassi d’interesse per raffreddare una ripresa troppo effervescente .La borsa di New York al momento procede in rosso, appesantita dai titoli tecnologici, che sono ancora vittime di una rotazione che, in vista delle riaperture e della ripresa di una vita più o meno normale grazie alle vaccinazione anti Covid, tende a privilegiare investimenti in viaggi, turismo, tempo libero. Tra i titoli in maggiore difficoltà ci sono i cosiddetti Faang: Apple, Facebook, Alphabet, Amazon, Netflix. Si tinge di rosso Microsoft, dopo la notizia bomba del divorzio di Bill e Melinda Gates, che rappresenta un terremoto sotto il profilo del costume un po’ come fu, a suo tempo, quello di Al Bano e Romina in Italia, ma che non influisce più di tanto sul titolo.

Si apprezza Pfizer dopo i conti del primo trimestre, spinti anche dalle vendite del vaccino anti-Covid che ha portato nelle casse della società 3,5 miliardi di dollari. Migliorano le stime 2021, mentre le autorità sanitarie Usa nei prossimi giorni potrebbero autorizzare l’uso del siero nella fascia di età 12-15 anni, così come sta facendo anche l’Ema.

L’avversione al rischio spinge il dollaro, nonostante il deludente dato macro sulla manifattura reso noto ieri e il deficit commerciale record di marzo a 74,4 miliardi di dollari. Le attese d’altra parte erano anche peggiori (74,6 miliardi) e l’andamento testimonia di un’economia americana in ripresa dove gli acquisti prevalgono rispetto agli altri paesi. Il cambio per l’euro è in calo, anche se la moneta unica resta aggrappata a 1,2. 

Nel resto d’Europa, a pochi minuti dalla chiusura, Francoforte è la piazza peggiore -2,33%, zavorrata da Infenon (-5,6%). L’onda rossa travolge Amsterdam, -2,13%. I cali sono frazionali invece a Parigi -0,89%, Madrid -0,62%, Londra -0,59%, che ha riaperto i battenti oggi dopo il lungo weekend.

Danno una spinta positiva i titoli minerari e petroliferi, questi ultimi grazie all’andamento in verde del petrolio. Il Brent si apprezza dell‘1,46% a 68,55 dollari al barile. Anche in Piazza Affari i titoli del settore sono fra i migliori: Saipem, +1,66%; Tenaris +0,82%; piatta Eni.

La blue chip regina è Campari, +2,57%, che in seduta ha toccato i suoi massimi storici grazie ai risultati del trimestre, con vendite in rialzo del 17,9% in misura nettamente superiore alle attese. Dopo questi quattro titoli comincia invece, sul listino principale, la lunga fila dei ribassi. Insieme a Ferrari soffre la galassia Agnelli: Cnh -3,01%; Exor -2,81%; Stellantis -0,961%. Le perdite sono forti per Nexi -4,16%. 

Anche le banche archiviano la seduta in calo, nonostante un buon avvio sulle attese di un rafforzamento degli incentivi fiscali alle fusioni in arrivo con il decreto Sostegni bis che dovrebbe andare questa settimana in consiglio dei ministri. La prospettiva arride a Banca Mps, che infatti chiude in controtendenza in rialzo del 2,59%.

Fra le mid cap Mediaset +1,27%, festeggia l’accordo con Vivendi. In base all’intesa siglata ieri il socio francese dovrebbe ridurre la sua quota del 28,8% nel Biscione in cinque anni. Vivendi dovrebbe inoltre appoggiare il rinnovato programma di espansione all’estero di Mediaset per affrontare la crescente concorrenza di rivali come il servizio di app di streaming Netflix Inc. 

Sull’Aim debutta bene Jonix, +12,25%, una pmi che produce e distribuisce soluzioni per purificare l’aria. La chiusura è in rosso per l’obbligazionario. Lo spread fra Btp 10 anni e Bund di pari durata sale a 106 punti base (+1,72%), anche se il tasso del decennale italiano scende a +0,81% (quello del titolo tedesco va però a -0,24%).

Commenta