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Piazza Affari crede al matrimonio Telecom-Cdp. I riflessi dell’asta dei bond spagnoli

In pieno boom Telecom Italia (+5,65%) nonostante le smentite ufficiali alle indiscrezioni del Sole 24 Ore su una trattativa in corso con la Cassa Depositi e Prestiti per investire insieme nella nuova rete di tlc – Dopo l’asta spagnola, lo spread Bono/Bund scende di 11 punti base a 555, per un rendimento che scende sotto il 7% – L’euro è in rialzo a 1,260.

La difesa della Spagna soffre, ma conserva un posto nel campionato dei bond. L’asta di stamattina di Madrid, la prima dopo la richiesta di aiuti all’Europa, si è chiusa con il collocamento di 3,04 miliardi di euro di bond a fronte di un massimo previsto di 3 miliardi.

Nel dettaglio: 2 miliardi di bond a 12 mesi a un rendimento del 5,074%, in forte rialzo dal 2,985% di maggio, e un miliardo di bond a 18 mesi a un rendimento del 5,107% rispetto al 3,302% di maggio. Intanto, sul fronte dei decennali il titolo iberico esce dal girone infernale del 7%. Lo spread Bono/Bund scende di 11 punti base a 555, per un rendimento che scende sotto il 7%.

Lo spread 10 anni Btp/Bund scende di 10 punti base a 454, per un rendimento che scivola sotto la soglia psicologica del 6%. Insomma, la diga tiene, anche se non è il caso di farsi illusioni: a comprare i titoli spagnoli sono quasi solo le banche domestiche che attingono i fondi dallo Stato che, a sua volta, li attingerà dal fondo europeo Efsf. Questo circolo vizioso pesa sulle banche spagnole: Bankia precipita in ribasso dell’8%, meglio Bbva (-1,3%) e Santander (-1,6%).

Dopo le massicce perdite di ieri a Piazza Affari l’indice FtseMib segna un rialzo dello 0,74% a quota 13.106. Anche Madrid rimbalza dell’1,31% La Borsa di Parigi perde lo 0,08%, Francoforte +0,45%, accelera Londra, in rialzo dello 0,86%. Dalla Germania arrivano nuove notizie inquietanti: la Corte Costituzionale ha stabilito che il governo non ha dato sufficiente informativa al Parlamento in merito al fondo di salvataggio permanente Esm, introducendo una nuova zeppa alla faticosa ricerca di una soluzione comue per la crisi dell’euro. Intanto, l’indice Zew segnala un drastico calo della fiducia dei consumatori.

L’euro è in rialzo, scambiato a 1,260 contro il dollaro, da 1,257 della chiusura di ieri sera.

Cresce l’attesa intanto per il meeting di oggi e domani della Federal Reserve. A Milano le banche reagiscono ai ribassi iniziali: Unicredit -1,8%, Intesa -0,8%, Banco Popolare +0.05%. Ancora ad alto rischio la situazione di MontePaschi -2,5%: frana il terreno sotto la Rocca Salimbeni in vista delle scadenze imposte dall’Eba. Soffrono anche Popolare Milano (-0,36%) e Bper (-0,44%).

Perde posizioni Mediobanca (-0,48%), risale Generali (+0,91%). In pieno boom Telecom Italia (+5,65%) nonostante le smentite ufficiali alle indiscrezioni del Sole 24 Ore su una trattativa in corso con la Cassa Depositi e Prestiti per investire insieme nella nuova rete di tlc. 

Positivi i petroliferi: Eni avanza dello 0,63%, Saipem dello 0,64%, Tenaris del 2,92%, spinta da Exane, che ha alzato la raccomandazione a outperform da neutral.

Forte ribasso di Finmeccanica, -2,2%, positiva StM, con +1,04%. 

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