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Petrolio sotto i 20 dollari, domanda ai minimi

La crisi economica mondiale costringe l’Agenzia per l’Energia a rivedere le previsioni 2020: i consumi mondiali tornano ai livelli 2012, caduta verticale in aprile

Petrolio sotto i 20 dollari, domanda ai minimi

 Prezzi in caduta per il petrolio e mercati del tutto indifferenti ai tagli annunciati dall’Opec Plus. Il greggio Wti è sceso sotto quota 20 dollari al barile, segnando un calo del 2,88% a 19,55 dollari, sui livelli più bassi dal 2002. Il Brent quota intorno ai 28 dollari, in calo del 4%.

A rimettere in moto le vendite sono state da un lato le stime peggiorative del Fmi sull’economia globale e la crisi generata dal Coronavirus; dall’altro le nuove stime diffuse dall’Agenzia internazionale dell’energia (Aie): ha stimato che la domanda di greggio dovrebbe calare di 9,3 milioni di barili al giorno a causa dell’impatto economico della pandemia in atto. Secondo l’Aie nel mese di aprile è da mettere in conto una caduta di 29 milioni di barili giorno, una cifra mai vista negli ultimi 25 anni.

L’Aie ha avuto parole di apprezzamento per i tagli alla produzione concordati nello scorso fine settimana dai maggiori produttori di petrolio mondiali e tuttavia ha osservato che non esistono tagli produttivi in grado di arginare un tracollo così repentino della domanda a livello mondiale. In aggiunta alla riduzione della produzione giornaliera, ha comunque osservato, è positivo che Paesi come Cina, Usa, India e Sud Corea abbiano manifestato la possibilità di ulteriori tagli o comunque di ricorrere al trasferimento di scorte nelle riserve strategiche. Se infatti i trasferimenti negli stoccaggi strategici – valutati circa 200 milioni di barili – fossero operati nei prossimi tre mesi, ha osservato ancora l’Aie, lo spostamento rappresenterebbe circa 2 milioni di barili/giorno trasferiti dal mercato.

La flessione finora registrata porterà i consumi mondiali al livello del 2012, attestandosi a circa 90,6 milioni di barili al giorno, stima l’Agenzia, che prevede anche una ripresa “graduale” durante la seconda metà del 2020.

Previsioni che portano alcuni operatori a ritenere insufficiente il taglio della produzione deciso nei giorni scorsi dai paesi Opec. Il future maggio sul Wti cede così il 2,73% a 19,56 dollari al barile dopo aver fatto segnare il nuovo minimo da gennaio 2002 a 19,22 dollari. La consegna giugno sul Brent cede il 3,89% a 28,45 dollari.

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