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Petrolio in altalena, euro giù, Borse deboli

Dopo aver sfiorato il massimo da due anni, il petrolio ritraccia nel pomeriggio e scende dello 0,7% – In calo anche l’euro e l’oro – Deboli le Borse: a Piazza Affari balzo di Ferragamo ma anche di Banco Bpm e Bper – Staffetta tra Fincantieri e Leonardo: giù la prima e su la seconda.

Petrolio in altalena, euro giù, Borse deboli

Le Borse europee chiudono poco mosse con Milano, in testa, che recupera parte delle perdite di ieri: +0,18%, 22.430 punti. Fra le migliori del listino Ferragamo, +2,93%, promossa a “buy” da Deutsche Bank, che la considera la storia più promettente di tournaround nel settore del lusso dopo il caso Gucci. In fondo Luxottica, -1,51%, in seguito alla notizia che la Commissione Ue ha avviato la seconda fase dell’indagine Antitrust sull’integrazione con Essilor (-1,57% alla Borsa di Parigi).

Più timide le altre Piazze: piatte Francoforte +0,08% e Parigi +0,03%; in rosso Londra -0,21% e Madrid -0,26%. Wall Street apre intonata, con il rimbalzo dei tecnologici, guidati da Apple, dopo le perdite della vigilia. A breve si attende il discorso di Janet Yellen, su “Inflazione, incertezza e politica monetaria”.

Le prese di profitto penalizzano il petrolio, che nelle scorse sedute ha raggiunto i massimi da circa due anni, Brent 57,36 dollari al barile, -1,15%. L’oro, tornato in zona 1300 dollari l’oncia circa, perde comunque qualche posizione.

L’euro arretra ulteriormente contro le principali valute. In particolare cede lo 0,64% sul dollaro e il cross scende a 1,177. La moneta europea continua a soffrire il clima d’incertezza politica, dopo l’esito delle elezioni in Germania e si deprezza. Gli ostacoli sul cammino di una maggior integrazione europea, in seguito al voto tedesco, si riflettono in certa misura anche sull’obbligazionario. Poco mosso il rendimento del Btp 10 anni, 2,18%, ma lo spread con il Bund si amplia e tocca 176.90 punti base (+0,63%). 

In Piazza Affari regina delle blue chip è Bper Banca +2,95%; in netto rialzo anche Banco Bpm +2,39%, che attende per domani le offerte formali per il partner di bancassurance. In spolvero Leonardo, +1,49%, a seguito delle buone previsioni dell’ad Alessandro Profumo, che pensa di superare il target del 3-5% di crescita dei ricavi nel lungo termine. Bene Ynap, +2,14%, che festeggia il ‘buy’ di Hsbc con target price a 37 euro. 

In fondo al paniere, dopo Luxottica, c’è un altro marchio importante del lusso Moncler, -1,3%. Seduta in ribasso anche per Ferrari -0,86%. Riprende il cammino all’indietro Mediaset, -0,89%, dopo una breve pausa. Generali cede lo 0,78%. Fincantieri, lascia sul terreno il 2,05%, dopo il rally della scorsa seduta, in attesa del vertice di Lione, domani, fra Emmanuel Macron e Paolo Gentiloni, per Stx.

Palazzo Chigi ha rinviato invece ulteriormente a dopodomani la riunione del comitato strategico che deve accertare la possibilità di esercitare i poteri speciali su Tim (+0,19%), dopo l’ingresso di Vivendi. Con un po’ di malizia si può dire che giovedì si giocherà la partita di ritorno Italia Francia.

Sul fronte Ipo: Gima, a due giorni dalla chiusura dell’offerta, si avvia a essere prezzata al massimo della forchetta e quindi a 12,50 euro. Secondo quanto scrive Reuters invece viaggia  sulla soglia dei 7 euro il book degli ordini di azioni Pirelli, la cui offerta pubblica iniziale si chiuderà alle 13.30 del 28 settembre, poco al di sotto del livello medio della forchetta (6,3-8,3 euro).

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