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Per la Juve prima vittoria con brivido, il Milan torna in testa

La squadra di Allegri conquista la prima vittoria in campionato a La Spezia, ma soffre oltre ogni previsione: è tutt’altro che guarita e non ha ancora una chiara identità – Il Milan invece si sbarazza del Venezia e sale al primo posto

Per la Juve prima vittoria con brivido, il Milan torna in testa

Il Milan riaggancia l’Inter, la Juventus torna a respirare. I successi degli uomini di Pioli e Allegri hanno risvolti di classifica diversi, su questo non c’è dubbio: il 2-0 dei rossoneri sul Venezia vale il primo posto, anche se con un asterisco bello grosso che si chiama Napoli, il 3-2 dei bianconeri sullo Spezia, invece, non basta a migliorare il presente, ma forse può essere un primo passo per cambiare una stagione sin qui avara di soddisfazioni. Entrambi comunque hanno faticato più del previsto, a dimostrazione che, nel nostro campionato, non esistono partite scontate in partenza.

Pioli ha fatto ricorso al turnover in maniera importante, più di quanto previsto alla vigilia: scelta obbligata, alla luce del tour de force appena concluso con Lazio, Liverpool e Juventus e di quello in arrivo la settimana prossima con Atletico Madrid e Atalanta (prima c’è pure lo Spezia), ma inevitabilmente pagata dalla squadra, che ha faticato a ritrovarsi nei meccanismi.

Non è un caso che le cose siano cambiate al 59’ quando il Diavolo, impantanato sullo 0-0 da un Venezia arroccato su sé stesso, s’è visto iniettare dalla panchina Hernandez, Saelemaekers e Tomori al posto di Ballo-Touré, Florenzi e Gabbia. Neanche 10’ ed è arrivato il gol dell’1-0, nato sull’asse Bennacer-Hernandez-Diaz: palla filtrante dell’algerino, assist di piatto del francese e tap-in vincente dello spagnolo, uno dei pochi a non aver ancora saltato una partita (68’). Il Milan, una volta crepato il muro veneto, ha così potuto iniziare un’altra partita, fatta di spazi e giocatori freschi: ingredienti che hanno portato al 2-0, firmato da Hernandez su un assist geniale di Saelemaekers (82’).

“Abbiamo giocato una settimana molto impegnativa di testa e di gambe, ma col Venezia abbiamo fatto una prestazione da squadra vera, anche nel primo tempo – l’analisi di Pioli – Non avevo bisogno della prova di stasera per capire di avere una rosa importante, l’unico dispiacere è di non averla al completo: presto però torneranno tutti e allora saremo ancora più forti”.

Vittoria importantissima anche per la Juventus sul campo dello Spezia, che permette ad Allegri di cancellare quell’imbarazzante “zero” alla voce “vittorie”. Il successo però non basta a parlare di crisi finita, anzi la sofferenza è stata tale da indurre a pensare che i problemi siano ancora tanti, forse troppi per pensare di risalire la china sul serio. I liguri di Thiago Motta infatti hanno fatto venire una montagna di brividi alla Signora, a un certo punto sotto di un gol e vicina a incassarne un altro: sarebbe stata, probabilmente, la mazzata definitiva per una squadra fragile, sia a livello difensivo che mentale. Una Juve più sicura di sé avrebbe fatto fruttare l’1-0 di Kean (28’, bel tiro dalla distanza), magari sfruttando gli spazi per segnare ancora; invece, questa ha incassato quasi subito il pareggio di Gyasi (33’), finendo addirittura per andare sotto a inizio ripresa, quando Antiste ha freddato Bonucci con una finta e Szczesny con un destro sul primo palo (49’).

Lì i bianconeri hanno davvero temuto di perdere, soprattutto quando Locatelli ha salvato sulla linea un tiro a botta sicura dello stesso attaccante francese, vicino a una doppietta che avrebbe ricordato per tutta la vita. Poi, come spesso succede in questi casi, il match è girato e la Juve ha colto l’episodio giusto con Chiesa, in rete dopo un’azione personale di sfondamento (66’). Infine, con i liguri ormai schiacciati dentro la loro area di rigore, ecco la zampata di De Ligt (72’) per il 3-2 finale, che vale 3 punti pesantissimi ma non autorizza certo a fare voli pindarici.

“Meno male che abbiamo vinto una partita di sofferenza, è stata una vittoria importante – il commento di Allegri – Siamo stati anche un po’ fortunati, ma ci sono da migliorare tante cose: il calcio è fatto di sofferenza, sacrificio e fatica. La classifica oggi non dobbiamo guardarla, pian piano vedremo dove saremo”.

Ora una serata sul divano a guardare Sampdoria-Napoli, Torino-Lazio e Roma-Udinese, poi sarà già tempo di sesta giornata, con i rossoneri sul campo dello Spezia e i bianconeri all’Allianz contro la Samp.

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