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Pd, l’assemblea sul filo della scissione: oggi ultimo round

Assemblea nazionale del Pd ad alta tensione oggi a Roma – La minoranza del Pd guidata da Emiliano e Bersani minaccia di uscire dal partito se il congresso non verrà spostato a settembre ma la maggioranza renziana avverte: “Ultimatum irricevibile” – Simedia fino all’ultimo ma la spaccatura è dietro l’angolo – D’Alema non ci sarà: è già fuori

Pd, l’assemblea sul filo della scissione: oggi ultimo round

Assemblea nazionale del Pd col fiato sospeso quella che sia apre stamattina a Roma con una relazione del segretario uscente Matteo Renzi. O c’è una riappacificazione in extremis tra le varie anime del partito o sarà scissione. La minoranza del Pd, guidata da Bersani ed Emiliano, ha detto ieri con chiarezza che, se il congresso non slitterà a settembre, se ne andrà e sarà scissione.

La maggioranza renziana ha però risposto che gli ultimatum della minoranza “sono irricevibili” e vuole aprire il congresso subito per celebrarlo prima delle elezioni amministrative di giugno, mentre si allontana o all’autunno o addirittura all’inizio del 2018 la consultazione politica generale lasciando in sella il governo Gentiloni.

L’assemblea di oggi si apre nella massima incertezza: sulla carta un’intesa sembra difficile tra una maggioranza e una minoranza che diffidano l’una dell’altra ma in politica, si sa, tutto è possibile e la scissione, pur essendo molto probabile, non è scontata. Si medierà fino all’ultimo minuto e oggi il Pd è destinato a vivere una giornata di passione, la più difficile  da quando è nato.

Dietro lo scontro sulle date del congresso c’è una battaglia di potere ma la disputa non è banale come appare: in realtà è un referendum sulla leadership di Renzi e soprattutto sulla linea politica. Continuare la battaglia delle riforme per modernizzare il Paese cercando consensi anche al di fuori del tradizionale perimetro del centrosinistra o cancellare e arrestare le riforme del governo Renzi recuperando il consenso della Cgil. Sono due visioni dell’Italia completamente diverse che, al di là delle ripicche personali, è difficile conciliare. 

Oggi Emiliano, Bersani, Speranza e Rossi valuteranno se esistono ancora gli spazi per fare la loro battaglia di minoranza dentro il Pd oppure no, mentre D’Alema si considera già fuori e oggi non parteciperà all’assemblea. Comunque vada, i riflessi dell’assemblea sulla stabilità del governo Gentiloni, sul futuro della legislatura e sul prossimo appuntamento elettorale non mancheranno.

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