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Parmigiano Reggiano, l’Intelligenza artificiale aiuta i piccoli produttori

La startup Heres.ai ha lanciato l’innovativo chatbot PiErre, in grado di supportare l’e-commerce dell’intero Consorzio, a vantaggio anche della vendita diretta dei piccoli caseifici

Parmigiano Reggiano, l’Intelligenza artificiale aiuta i piccoli produttori

Chi l’ha detto che la tecnologia aiuta solo i più grandi e lascia ai margini del mercato i più piccoli? La storia del Parmigiano Reggiano, una delle eccellenze del made in Italy agroalimentare, insegna esattamente il contrario. La startup Heres.ai ha infatti sviluppato il chatbot PiErre, un sistema virtuale intelligente che supporterà l’e-commerce del formaggio stagionato italiano più amato nel mondo. E lo farà appunto rendendo più facile acquistare il Parmigiano direttamente dalle mani di chi lo produce, cioè dai vari produttori, anche quelli più piccoli, che aderiscono al Consorzio. L’intelligenza artificiale è così in grado di fornire ai clienti, attraverso conversazioni online particolarmente sofisticate e personalizzate, tutte le informazioni sulle caratteristiche del prodotto, come stagionatura, colore, tipo di crosta o scadenza, ma anche tutela della biodiversità, per farlo conoscere in tutte le sue qualità ad un consumatore esigente sia sulla qualità che sui temi della sostenibilità. E soprattutto per offrire ai caseifici un nuovo e importante canale di promozione e di vendita diretta.

L’agente conversazionale PiErre è stato lanciato da Heres.ai nel novembre 2020 ed è attivo 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. Ha già sostenuto 42 mila conversazioni e per il Consorzio Parmigiano Reggiano ha in cantiere lo sviluppo del sistema multilingua in almeno 3 lingue diverse, per portare le vendite online anche all’estero. Cosa lo differenzia da un comune chatbot? Intanto la completezza delle informazioni e la tempestività, poi perché è particolarmente preciso anche nella fase assistenza, come la verifica sullo stato dell’ordine, e non da ultimo perché autoapprende dalle conversazioni con gli utenti per migliorare la sua conoscenza di base e rendere le conversazioni ogni giorno sempre più personalizzate. Delle 42 mila interazioni realizzate da novembre 2020, il 30% di richieste ricevute da PiErre sono state relative a come effettuare gli acquisti e al tracking dell’ordine, il 20% alle modalità di spedizione e consegna e 15% alla scelta del prodotto giusto e alle informazioni su tutte le sue caratteristiche.

Ma la parola chiave di PiErre è proattività: l’agente conversazionale, grazie all’integrazione con l’e-commerce e il CRM (Customer Relationship Management) aziendale, interviene in tutto il customer journey ottimizzando il tasso di conversione in modo facile, efficace e veloce: operazioni come il rilascio di proposte di up selling sui prodotti del caseificio inseriti nel carrello, l’invio di alert sulla spedizione al mancato raggiungimento della soglia di spesa minima per la spedizione gratuita, l’invio di proposte di sottoscrizione di un abbonamento per l’utente fidelizzato che abbia concluso almeno due ordini, per citarne alcune.

“Con PiErre – spiega Andrea Gabrielli, Amministratore delegato della startup bolognese Heres.ai – è possibile inoltre automatizzare alcune attività ripetitive di marketing automation, poiché il sistema raccoglie i dati dell’utente per supportare il processo di lead generation dell’azienda e rendere le operazioni più efficienti e veloci già dal primo contatto con il potenziale cliente, durante tutta la fase di acquisto, fino all’inserimento del prodotto nel carrello. In questo modo anche il Marketing Manager dell’azienda non sarà costretto a spendere tempo ed energie su operazioni ripetitive e poco produttive, ma avrà a disposizione una serie di dati già elaborati per potersi concentrare su attività strategiche e più creative, che richiedono maggiore impegno e più concentrazione”.

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