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Padoan, Mps: “niente rischi sistemici”

Il piano per su Mps è “completamente privato” ha ribadito il ministro nel corso della question time alla Camera – sull’operato di salvaguardia del Governo “l’Esecutivo è stato accusato sia di non aver fatto nulla sia di avere interferito oltre le proprie prerogative”. Gli istituti italiani, ha assicurato, “non sono in una situazione di crisi sistemica”.

Padoan, Mps: “niente rischi sistemici”

“La vicenda del Monte dei Paschi di Siena è completamente estranea a scenari di risoluzione, di intervento del Fondo di risoluzione o comunque di aiuto di Stato”. Questo uno dei passaggi più importanti del discorso tenuto dal ministro dell’Economia durante il question time alla Camera. Del futuro di Mps si occuperanno i soci privati e l’Autorità di vigilanza Unica –  “Il piano complessivo che contempla il deconsolidamento del bilancio del portafoglio dei crediti in sofferenza e un aumento di capitale fino a cinque miliardi è – ha ribadito il numero uno di via XX Settembre – completamente privato ed è stato discusso con l’Autorità di vigilanza unica, alla quale competono tutte le relative valutazioni, in ogni caso non trovano applicazione Brrd o quelli previste dalla Comunicazione Ue sulle attività deteriorate”.

Con queste parole il ministro Padoan pone fine alle polemiche relative a un possibile intervento dello Stato sulla banca senese, “disobbedendo” alle regole previste in sede Europea.

Il titolare delle Finanze ha poi parlato delle altre banche italiane oggetto venerdì scorso degli Stress Test dell’Eba che hanno promosso Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi banca e Banca Popolare, bocciando Monte dei Paschi. “Alla luce della severità della prova – ha affermato Padoan – della lunga e pesante fase recessiva attraversata dall’economia italiana e delle ripetute tensioni cui gli intermediari finanziari sono stati sottoposti negli ultimi anni si tratta di un risultato che conferma la resilienza del sistema italiano”.

Per l’ennesima volta il ministro dell’Economia ha tentato di rassicurare i mercati sulla solidità del sistema bancario italiano: “Nello scenario avverso ipotizzato nel test – ha rilevato – il coefficiente di capitale più importante delle cinque banche italiane nel loro insieme, il cosiddetto CET1 ratio, subirebbe una riduzione di circa quattro punti percentuali (dall’11,7 al 7,7 per cento). Una contrazione in linea con quella osservata sia per il complesso delle banche europee – risultata pari a 3,8 punti percentuali – sia per il sottoinsieme di banche dei Paesi della Vigilanza unica europea – risultata pari a 3,9 punti percentuali”.

“Escludendo Mps – ha proseguito il Ministro – l’impatto medio dello scenario avverso sul capitale delle altre quattro grandi banche italiane sarebbe di soli 3 punti percentuali, quindi migliore della media europea. In altre parole: il sistema bancario italiano non è in una situazione di crisi sistemica ne’ fonte di vulnerabilità per altri sistemi bancari”.

Sull’azione del governo per la salvaguardia del sistema bancario italiano “abbiamo assistito a polemiche inconsulte che finiscono per nuocere al Paese: l’Esecutivo è stato accusato sia di non aver fatto nulla sia di avere interferito oltre le proprie prerogative”. Gli istituti italiani, ha assicurato, “non sono in una situazione di crisi sistemica”.

Dalle banche al fondo Atlante 2. Padoan ha rassicurato che gli enti previdenziali sono liberi di scegliere se aderire o no al fondo, senza alcuna pressione dal Governo. Il ministro ha inoltre chiarito che l’eventuale investimento “non pregiudica il risparmio previdenziale”. Atlante 2, ha spiegato il ministro, “è un’operazione di iniziativa privata e di mercato. Siamo convinti che, purché siano rispettati i presidi prudenziali che saranno presto definiti dal ministero dell’economia, l’investimento in quote in Atlante 2 rientra nella prerogative decisionali degli enti previdenziali”. “Un’eventuale libera partecipazione- ha concluso l’inquilino di Via XX Settembre, “riguarderebbe un ammontare residuale rispetto al loro patrimonio complessivo e non pregiudica il risparmio previdenziale a esso affidato per essere investito, ottimizzando la combinazione rischio-rendimento nel contesto di un’ampia valutazione e di monitoraggio dei rischi”

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